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Storia

Preistoria

Una presenza umana antichissima sul territorio cambogiano, risalente all'Acheuleano, è testimoniata da ciottoli lavorati in quarzo e quarzite rinvenuti in terrazzamenti lungo il Mekong, nelle province di Kratié e Stung Treng, e nella provincia di Kampot. Nella cava di Laang Spean, nella provincia di Battambang, abitata pare già nel periodo Hoabinhiano (6000 a.C.), sono stati ritrovati manufatti in terracotta tra i più antichi del Sud-est asiatico.

La fondamentale coltivazione del riso venne importata da popolazioni austroasiatiche Mon Khmer, che attuarono una lenta penetrazione da nord nel terzo millennio a.C. e costituiranno il nucleo della popolazione cambogiana. Secondo i dati attualmente disponibili, si ritiene che il Neolitico in Cambogia ebbe una durata breve, meno di un migliaio di anni.[11] A partire da questo periodo compaiono dei caratteristici terrapieni circolari ("circular earthworks"), scoperti a partire dalla fine degli anni cinquanta nella provincia di Kampong Cham a cavallo del confine vietnamita, la cui funzione è ancora discussa.

La transizione all'età del bronzo è ancora poco conosciuta, ma non ci sono prove di autorità od organizzazioni che si estendano al di là del singolo villaggio.

L'entrata dell'area nell'età del ferro si stima sia avvenuta intorno al V secolo a.C. A differenza del bronzo (importato dall'Isan, oggi regione thailandese), il ferro veniva estratto e lavorato anche in loco, ma la maggior parte dei siti finora rinvenuti e studiati di quest'epoca sono situati anch'essi in Thailandia, sull'altopiano di Khorat, nelle valli dei fiumi Mun e Chi. Dalle sepolture si evidenzia un aumento della disponibilità alimentare, della ricchezza, del commercio tra le comunità e dell'organizzazione sociale. Nella tarda età del ferro sono documentati i commerci con India e Cina. Spesso i siti rimarranno occupati anche in età storica, ad esempio gli strati preistorici di Non Dua si trovano sotto un templio angkoriano e il sito di Lovea si trova pochi chilometri a nord-ovest di Angkor stessa.

I regni di Funan e Chenla


Il primo regno a sorgere nell'area indocinese fu il regno del Funan, presso il Delta del Mekong; la sua capitale è stata ritenuta per molto tempo Óc Eo, ma probabilmente questo sito era solo uno dei suoi centri più importanti. L'area era adatta alla pesca e alla coltivazione del riso, che divenne la base dell'economia del regno. Il regno doveva la sua prosperità al commercio e alla sua posizione nodale per il commercio via mare tra India e Cina; reperti testimoniano che il regno era in contatto anche con la Persia e l'Occidente (sono state trovate monete raffiguranti Antonino Pio e Marco Aurelio, oltre a monili di origine alessandrina). È proprio grazie al commercio con l'India che si deve la diffusione dell'arte e della religione indiana nel regno e probabilmente delle tecniche di irrigazione indiane;[17]una seconda "indianizzazione" è attestata nel V secolo, in cui l'élite culturale indianizzata, la corte, la struttura e l'ordinamento politico fu ispirato ai modelli indiani, la lingua largamente più utilizzata era il sanscrito, furono adottate le Leggi di Manu e fu introdotto un alfabeto basato sulla scrittura indiana. Al suo apice, il Funan esercitava il controllo sul tratto basso del Mekong, il Tonle Sap e piccole aree nel Nord della Cambogia attuale, del Sud del Laos, del Sud della Thailandia e del nord della penisola malese. Nel VI secolo, mentre la capitale fu spostata più a nord, ad Angkor Borei, sull'altopiano di Phnom Dà, le città thai assunsero sempre più potere nel commercio contribuendo, insieme alle guerre civili e ai contrasti dinastici, al declino del regno del Funan che venne assoggettato dal regno di Chenla, un regno a nord del Funan. Secondo le cronache cinesi del periodo, il regno di Chenla era stato un regno vassallo del Funan fin quando il suo sovrano non si ribellò dopo che i suoi predecessori avevano accresciuto la potenza del regno. La rivolta del Chenla fu guidata da due fratelli: Bhavavarman e Chitrasena. Nonostante le fonti che affermano che l'ultimo re del Funan morì nel 550, si pensa che il regno non fu assoggettato del tutto fino alla metà del secolo successivo, poiché in quest'ultimo periodo risulta che il Funan continuasse a inviare ambascerie in Cina. Durante il regno di Bhavavarman, l'esercito di Chenla - comandato da Chitrasena - fu impegnato in continui scontri con i regni vicini poiché questi non l'avevano riconosciuto ufficialmente. La completa inglobazione del Funan nel regno di Chenla si completò nel 627 grazie al sovrano Isanavarman, figlio di Chitrasena - che aveva regnato dopo il fratello col nome di Mahendravarman. In seguito Isanavarman conquistò il regno limitrofo di Aninditapura - situato nella valle del fiume Stung Sen - e fondò sul fiume una nuova capitale: Isanapura. Come il Funan, anche il Chenla era composto da un popolo di etnia khmer. La nuova élite regnante si integrò a quella del Funan; le istituzioni, la politica e la cultura indianizzata fu mantenuta. Lo sfascio del regno di Chenla trova le sue cause nel regno di Jayavarman I. Il sovrano conquistò le regioni del Laos settentrionale e centrale senza però mai pacificare completamente queste zone e durante il suo regno alcune regioni presero una certa autonomia per mano di signori locali. Jayavarman non lasciò eredi maschi e dopo il suo regno il Chenla entrò progressivamente in crisi fino allo sfascio.

Impero Khmer


Nell'VIII secolo le dispute tra fazioni interne alla corte portarono alla scissione del regno in Alto e Basso Chēn-la; quest'ultimo subì un costante periodo di instabilità, il re fu ucciso da un monarca di Giava e dal seguente conflitto ascese al trono Jayavarman II, che segnò la fine della sottomissione degli khmer da parte di Java e la nascita di uno stato khmer autonomo conosciuto allora come "Angkor".

Jayavarman II si fece consacrare "sovrano universale"; le sue azioni da re e quelle di tutti gli altri sovrani khmer ci sono note grazie alle iscrizioni murarie incise nella pietra. La seconda figura di rilievo nella storia del regno è Indravarman I (il cui regno va dall'877 all'889): è a lui che si deve la realizzazione del grande bacino di Lolei, sul fiume Roluos; quest'ultima fu un'opera importantissima, frutto dell'unione delle tecniche Funan e Chēn-la, che permetteva di raccogliere l'acqua del fiume e delle piogge e quindi di irrigare i campi indipendentemente dal regime del fiume o dalla stagione. Il sistema di bacini che si creò aveva però bisogno di continua manutenzione e vigilanza, possibile solo con la presenza di un potere centrale forte e di una buona organizzazione amministrativa. Indravarman inoltre, facendo costruire un tempio in onore agli antenati di Preah Ko e il tempio-montagna di Bakong, il primo tempio-montagna nella storia del regno, ha dato inizio a un ritmo di costruzione continuato da tutti i suoi successori: ogni sovrano infatti costruirà durante il suo regno un tempio degli antenati e un tempio-montagna. L'evoluzione architettonica arriva al suo apice nel XII secolo con la costruzione di Angkor Wat da parte del re Suryavarman II, sovrano celebrato per le sue vittorie, soprattutto sul Champa, e fervente visnuita. I sovrani khmer sono prevalentemente shivaisti; il primo re buddhista fu Dharanindravarman, a cui succede il figlio Jayavarman VII, che edifica una rete di ospedali e di stazioni di sosta e templi di chiaro culto Mahayana. È durante il regno di questo sovrano che l'impero raggiunge l'apice politico e culturale, controllando la maggior parte dell'area del Sud-est asiatico: parte dell'odierno Vietnam, Laos, Thailandia, Birmania e penisola malese, inoltre il regno riceveva tributi da piccoli regni del Nord, dell'Est e dell'Ovest. Seguirà il lento declino del regno e il potenziamento dell'emergente regno thai. Alla sua morte vi è una violenta reazione dei brahmini che porterà alla distruzione di molte immagini di culto buddhista; fra la popolazione andava invece diffondendosi il Buddhismo Theravada. Per molteplici cause ancora da approfondire, si verificò un indebolimento del potere centrale; di conseguenza il sistema di irrigazione saltò. Ne approfittarono della situazione i Thai, che per ben tre volte conquistarono e distrussero Angkor (nel 1335, nel 1353 e nel 1431). Alla terza distruzione di Angkor il centro politico si sposterà a sud, negli antichi territori dove si trovava il regno di Chēn-la.

Dalla metà del XV secolo fino alla dominazione francese nel 1863, il regno khmer attraversò un periodo di stagnazione economica, sociale e politica e passò sempre più sotto l'influenza dei regni vicini di Thailandia e Vietnam; questi quattro secoli di declino sono chiamati dagli storici "anni bui" ("dark ages").

Età moderna

Nei due secoli precedenti la conquista coloniale francese, la Cambogia fu sotto l'influenza degli stati vicini, ovvero Vietnam, regno Thai, Malesia e Cham. Esse esercitavano la loro influenza sulla Cambogia aiutando una fazione a prendere il potere sugli avversari, che si rivolgevano a loro volta verso gli altri stati in cerca di supporto. Dall'inizio del XVIII secolo i paesi che determinarono le lotte interne al paese per il potere furono Vietnam e il regno Thai; chiunque regnasse in Cambogia lo poteva fare solo con l'appoggio o siamese o vietnamita. In cambio del loro supporto nelle varie lotte per il trono cambogiano i sovrani di queste due nazioni ricevevano donazioni territoriali. Durante questo periodo di influenze straniere vi furono sporadiche rivolte popolari contro i Thai e specialmente i Viet, ma mai nessun leader o re cambogiano lottò contro entrambi gli invasori allo stesso tempo. Infatti se una forza si ribellava al comando della fazione dominante lo faceva con l'appoggio dello Stato tra quello Thai e Viet che già non appoggiava il sovrano al comando. In questo periodo non ci furono mai incurisioni cambogiane in territorio siamese o vietnamita. Dal 1794 al 1806, mentre il Vietnam era impegnato nella fase finale della guerra civile, la Cambogia fu principalmente sotto l'influenza dei re Thai. Dal 1806 al 1814 la Cambogia aveva un rapporto di doppia fedeltà con Thailandia e Vietnam, tra cui il primo era predominante, mentre dal 1814 al 1830 predominante fu il Vietnam rispetto al regno Thai. Avendo supportato l'incoronazione di Nak Ong Chan nel 1813, il Vietnam fece della Cambogia un protettorato. Dopo il 1830 l'influenza vietnamita aumentò e alla morte di Nak Ong Chan alla fine del 1834 la Cambogia divenne una regione del Vietnam sotto il controllo diretto dell'imperatore vietnamita nel periodo compreso tra 1835 e 1845. Il Vietnam cercò di cambiare la cultura cambogiana per imporre la propria: tentò di cambiare il linguaggio, i vestiti, l'agricultura e la religione, cercando d'imporre il Buddhismo Mahayana sino-vietnamita al posto del Buddhismo Theravada cambogiano.

Dominazione francese


La dominazione francese ha inizio nel 1863: in quell'anno infatti la Francia accetta l'invito del re cambogiano di fare della Cambogia un protettorato così da fermare lo smembramento del paese da parte dei Thai e dei Vietnamiti. Per i successivi 90 anni la Cambogia fu praticamente sotto il controllo della Francia che, tuttavia, mantenne indisturbati il Buddhismo, le istituzioni, tra cui la monarchia, e i ritmi della vita rurale e inoltre sviluppò gradualmente una pubblica amministrazione sulla traccia di quella francese. L'amministrazione francese trascurò l'educazione, ma in compenso costruì strade, ponti, strutture portuali e altre opere pubbliche; inoltre restaurarono il complesso di Angkor e ne decifrarono le scritture. L'amministrazione francese investì relativamente poco in Cambogia rispetto al Vietnam, comunque svilupparono la coltura degli alberi della gomma nella Cambogia orientale e sotto il loro controllo il regno esportò quantità abbastanza grandi di riso. Con un trattato tra il governatore francese della Cocincina e il re Norodom nel giugno 1884 fu abolita la schiavitù, ci fu l'istituzione di terre a proprietà privata e l'establishment dei résident nelle città di provincia; le élite locali si ribellarono alla firma del trattato, soprattutto per l'abolizione della schiavitù, ma furono debellate.

Negli anni trenta la Francia cominciò a spendere di più per l'educazione in Cambogia; ciò portò a importanti cambiamenti sociali nella capitale Phnom Penh. Fece infatti la sua comparsa una nuova élite cambogiana educata nelle scuole francesi che negli ultimi anni del decennio continuò a crescere e a promuovere l'indipendenza della Cambogia. Nel 1936 uscì il primo numero del Nagaravatta, il primo giornale in lingua khmer contraddistinto da un forte spirito nazionalistico e indipendentistico.

Durante la seconda guerra mondiale, i giapponesi invasero l'Indocina Francese, col consenso temporaneo del regime di Vichy. Nel 1941 morì il re cambogiano Sisowath Monivong; al suo posto i francesi fecero re il suo nipote diciottenne Norodom Sihanouk. Egli era ritenuto il più adatto dai francesi a causa della sua giovane età, la mancanza di esperienza e la sua malleabilità. Nel novembre 1942 a seguito dell'invasione tedesca della Francia di Vichy, i giapponesi estromisero i francesi anche dall'amministrazione politica, occupandolo quindi esplicitamente.

Il 9 marzo 1945, negli ultimi mesi della guerra, nel tentativo di convincere la popolazione favorevole al Giappone, quest'ultimo sciolse l'amministrazione coloniale francese e spinse il paese a dichiarare la sua indipendenza dentro la "Grande area di prosperità dell'Asia orientale"; il 13 marzo il re Norodom Sihanouk dichiarò l'indipendenza della "Kâmpŭchea"; il 5 agosto 1945, il giorno della resa giapponese, fu fondato un nuovo governo con Son Ngoc Thanh primo ministro; in ottobre una forza alleata occupò Phnom Penh e arrestò Thanh per collaborazione con i giapponesi e lo trasferirono in Francia agli arresti domiciliari; i suoi sostenitori si trasferirono nel Nord-Ovest del paese, allora ancora sotto il controllo thailandese, e con il sostegno di questi ultimi costituirono la fazione degli Khmer Issarak.

La Francia di De Gaulle voleva ripristinare l'Indocina Francese, sebbene avessero offerto alla Cambogia e ad altri paesi del Sud-est asiatico una limitata forma di auto-governo, ma né la popolazione urbana né quella comune era attratta da questo accordo. Il re Sihanouk era in una situazione delicata, impegnato a negoziare con la Francia, a difendersi dalle accuse di collaborazionismo con i francesi da parte dei Khmer Issarak e dei Viet Minh e a confrontarsi continuamente con i democratici, che gli si opponevano in tutto. Alla fine del 1948 Sihanouk concluse un accordo con la Francia e ottenne un'indipendenza parziale della Cambogia; nel 1951 invece, nel tentativo di ottenere approvazione dal popolo, chiese e ottenne il rilascio di Son Ngoc Thanh, che poi fuggì per unirsi ai Khmer Issarak. Nel giugno 1952 Sihanouk abdicò, sospese la costituzione, sciolse l'Assemblea Nazionale, assunse la carica di primo ministro, proclamò re suo padre, Norodom Suramarit, e mise in vigore la legge marziale, governando direttamente il paese per 3 anni fino al febbraio 1955. Nel frattempo, nel marzo del 1953 Sihanouk si recò in Francia per trattare l'indipendenza totale della Cambogia, altrimenti il favore del popolo sarebbe andato a Son Ngoc Thanh e ai Khmer Issarak; non avendo ottenuto nulla, denunciò la triste situazione della Cambogia ai media internazionali, dichiarando di restare in esilio finché la Francia non avesse garantito l'indipendenza del paese e non avesse compiuto quella che lui chiamava "crociata monarchica per l'indipendenza"; si ritirò quindi prima a Bangkok, poi nella zona militare autonoma comandata dal colonnello Lon Nol, presso la propria villa ad Angkor, organizzando la resistenza contro la Francia se questa non avesse concesso l'indipendenza.

Il governo di Norodom Sihanouk


La Francia avrebbe potuto sostituire Norodom Sihanouk con un'altra figura più malleabile, ma, essendo l'esercito francese in difficoltà per tutta l'Indocina, il governo francese stesso concesse l'indipendenza a Cambogia, Laos e Vietnam. Norodom Sihanouk fece ritorno a Phnom Penh accolto in trionfo come un eroe; il giorno dell'indipendenza fu fissato al 9 novembre 1953. Le fazioni non comuniste degli Khmer Issarak si unirono al nuovo governo, ma i comunisti Viet Minh attraversarono il confine cambogiano; le forze reali li fronteggiarono, ma non riuscirono a farli ritirare completamente. Gli accordi di Ginevra stabilirono il ritiro delle truppe francesi e Viet Minh dal territorio cambogiano e che la Cambogia avesse un atteggiamento neutrale, garantendo di non chiedere aiuto militare esterno, a meno di minacce alla propria sicurezza.

L'obiettivo di Sihanouk era quello di battere i democratici e per farlo fondò un nuovo partito: il "Sangkum Reastr Niyum", o "Sangkum", che dominò la scena politica cambogiana fino al colpo di Stato del generale Lon Nol del 1970. In politica estera, Sihanouk si mantenne non allineato.

Dalla metà degli anni sessanta la situazione per Sihanouk peggiorò. La guerra del Vietnam si allargò alle zone confinanti di Laos e Cambogia. Le forze Nord Vietnamite e i Viet Cong presero man mano il controllo di ampie zone del paese, utilizzandole come basi logistiche per gli attacchi al Vietnam del Sud, e statunitensi e sudvietnamiti reagivano con incursioni e bombardamenti. Sihanouk cercò di mantenere un equilibrio ormai minato, rinunciando agli aiuti militari americani e protestando contro le operazioni militari nordvietnamite. Dal 1966 al 1969 vi furono violenti focolai di insurrezione a carattere comunista che vennero repressi duramente e con difficoltà.Durante una prolungata assenza di Sihanouk, che dopo le ormai consuete vacanze in Francia si era recato a Mosca e Pechino, il 18 marzo 1970 l'Assemblea Nazionale votò all'unanimità la deposizione da capo dello Stato di Sihanouk e affidò poteri d'emergenza al primo ministro Lon Nol, sostenuto dall'istruita classe media di Phnom Penh, ma avversato dalla popolazione rurale, ancora fedele a Sihanouk e incoraggiata da quest'ultimo a resistere all'usurpatore. Non ci sono prove di un coinvolgimento degli Stati Uniti nel colpo di Stato di Lon Nol, ma ci sono ragioni per cui alcuni elementi del personale dell'intelligence militare americano potrebbero aver appoggiato la presa del potere da parte di Lon Nol. Nella corrispondenza diplomatica si possono trovare elementi che suggeriscono un ruolo americano nel colpo di Stato o almeno una preconoscenza americana. Il nuovo governo era gradito all'esecutivo Nixon, che però si mosse in ritardo in suo aiuto, dubitando fosse realmente in grado di arginare le attività nordvietnamite.

Coinvolgimento nel conflitto vietnamita e regime dei Khmer Rossi


Da Pechino, Sihanouk formò il Fronte Nazionale Unito Khmer ("FUNK") che si alleò con i Khmer Rossi di Pol Pot, alleati a loro volta dei Viet Cong; essendo i Viet Cong in guerra con gli Stati Uniti, la Cambogia venne coinvolta nel conflitto vietnamita; l'aviazione statunitense bombardò vaste zone del paese, uccidendo un numero imprecisato di persone; le stime vanno dai 30 000 ai 500 000 morti. Quando Vietnam del Nord e Stati Uniti firmarono gli Accordi di pace di Parigi nel 1973, i Khmer Rossi non parteciparono al trattato e perciò lo scontro con gli Stati Uniti continuò. Il 17 aprile 1975, nonostante gli aiuti statunitensi a Lon Nol, i Khmer Rossi presero Phnom Penh.

I Khmer Rossi vinsero per varie ragioni. Il supporto continuo della Cina e del Vietnam del Nord, al contrario di quello statunitense verso Lon Nol, che diminuì col tempo; la corruzione dei leader politici e militari della repubblica di Lon Nol; la risolutezza e la disciplina delle truppe khmer rosse; l'attrazione per la visione dei Khmer Rossi di una nuova società che portò un nucleo di seguaci dediti alla causa; l'apporto di Norodom Sihanouk, che isolò diplomaticamente la repubblica di Lon Nol e la cui figura portò popolarità al fronte di liberazione nazionale promosso dal sovrano e di cui i Khmer Rossi presero il controllo.

Le truppe comuniste entrarono nella città acclamate dalla popolazione, che vedeva nella loro vittoria la fine della guerra e della fame patita dai cittadini della capitale, che si era riempita di profughi durante il conflitto. Anche chi era anticomunista pensava che la pace avrebbe comunque migliorato la propria vita. I Khmer Rossi cominciarono subito la persecuzione di chiunque fosse stato legato al governo di Lon Nol e all'esercito. Cominciò anche un esodo forzato dei civili verso le campagne. In questo modo si intendeva imporre la creazione immediata di una società comunista basata sull'agricoltura, secondo ideali di socialismo agrario espressi già ad esempio nella tesi di laurea di Khieu Samphan nel 1959. Persino dottori, avvocati e chiunque avesse una laurea o un titolo di studio superiore, fu forzatamente allontanato dalle città e utilizzato come mano d'opera nei campi, in quanto secondo quell'ideologia, il paese doveva essere costituito da persone uguali dedite solo all'agricoltura. Le truppe affermavano che l'ordine di evacuazione veniva dall'Ankgar, la leadership dei Khmer Rossi, entità astratta per gli stessi combattenti comunisti. Lon Nol e i diplomatici statunitensi abbandonarono il paese; gli appartenenti ai ranghi più alti della burocrazia e dell'esercito di Lon Nol vennero uccisi

Ebbe così inizio un periodo di terrore generalizzato che durò 4 anni, fino alla conquista del paese da parte del Vietnam nel 1979; le stime del numero delle vittime del regime va dal milione e 200 000 morti del Dipartimento di Stato americano ai 2 milioni e 300 000 stimati da padre François Ponchaud. I Khmer Rossi chiamarono il nuovo stato "Kampuchea Democratica". La politica estera dei Khmer Rossi nell'area del Sud-est asiatico fu a carattere belligerante: all'inizio vi furono delle schermaglie con le truppe nordvietnamite, poi altri scontri si verificarono ai confini di Thailandia e Laos, con le truppe della Kampuchea impegnate a saccheggiare villaggi. Le truppe cambogiane procedettero a una serie di attacchi provocatori contro le truppe vietnamite per un periodo di 5 anni, arrivando al culmine nel biennio 1977-1978. Il comportamento dei Khmer Rossi non ebbe apparentemente senso: la Cambogia era inferiore militarmente al Vietnam, e lo stesso rapporto di inferiorità vi era tra i rispettivi alleati Cina e Russia. All'origine degli attacchi dei Khmer Rossi contro il Vietnam vi sarebbero stati secondo lo storico Stephen J. Morris il risentimento cambogiano rispetto al vicino più forte e il reciproco disprezzo che è sempre esistito tra le élite politiche dei due paesi. Inoltre la nuova visione ideologica rivoluzionaria dei Khmer Rossi li portò a voler dimostrare di essere più forti e avanzati "ideologicamente" del nemico, fattore che avrebbe dovuto permettere alla Cambogia di vincere anche un paese militarmente più forte come il Vietnam. Non bisogna inoltre dimenticare che sulle coste meridionali del Vietnam vive la minoranza dei Khmer krom, che il regime cambogiana voleva ricongiungere alla nazione. Tuttavia, il netto fallimento dell'esercito cambogiano portò delusione e paranoia tra i leader Khmer Rossi, che si convinsero che la loro situazione disperata fosse dovuta a traditori interni, i quali dovevano essere distrutti. Il 7 gennaio 1979 Phnom Penh cede all'avanzata dell'esercito vietnamita; Pol Pot e gli altri gerarchi Khmer Rossi radunarono gli uomini, effettuando una nuova chiamata alle armi e continuando il conflitto nella zona nord e ovest della Cambogia, lasciando il paese ancora per molti anni in uno stato di insicurezza.

La Repubblica di Kampuchea e il ripristino del Regno di Cambogia

Dopo la cacciata dal potere degli Khmer Rossi, il 10 gennaio 1979 il Vietnam mise Heng Samrin a capo della neonata Repubblica Popolare di Kampuchea, suo stato satellite.L'occupazione vietnamita del paese durò fino al settembre 1989, ma essa trovò resistenza; le truppe del regime di Heng Samrin furono afflitte da una vasta diserzione e dal morale basso; il resto delle truppe Khmer Rossi elusero l'esercito vietnamita e si rifugiarono nelle regioni di confine. Il ritiro delle truppe vietnamite ebbe inizio nel 1986 e finì nel settembre 1989. Le successive trattative di pace stabilirono il ritiro completo delle truppe vietnamite dal suolo cambogiano, l'intervento delle Nazioni Unite a controllare il cessate il fuoco e la presa di contromisure verso i Khmer Rossi.[53] Sotto l'egida dell'ONU si svolsero nel marzo 1993 le elezioni e parteciparono al voto più di 4 milioni di persone (ovvero più del 90% degli aventi diritto di voto) nonostante le forze degli Khmer Rossi cercassero di impedire alla popolazione di andare a votare. Il 24 settembre 1993 fu promulgata la nuova costituzione che faceva della Cambogia una monarchia costituzionale a struttura democratica multipartitico e di Norodom Sihanouk re. Nel 1997 gran parte dei guerriglieri Khmer Rossi accettarono l'amnistia e deposero le armi, ponendo fine a trent'anni di guerra civile.

Nel 2004 Norodom Sihanouk ha abdicato per problemi di salute. Il Concilio reale del trono il 14 ottobre ha nominato nuovo re all'unanimità Norodom Sihamoni, uno dei figli di Sihanouk, che è stato incoronato il 29 ottobre di quell'anno.