⇐ Storia

Cultura / Religione ⇒

Geografia

Geografia fisica

La regione geografica italiana, suddivisa in Italia continentale, peninsulare e insulare, è unita al continente europeo dalla catena delle Alpi. Grazie alla sua posizione, costituisce idealmente un ponte di passaggio verso l'Asia e l'Africa.

L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del mar Mediterraneo da quello centrale, ossia il Mar Tirreno dal Mar Ionio. A nord del Salento si spinge l'insenatura lunga e stretta del mare Adriatico. Le isole di Sardegna e di Corsica dividono poi il mar Tirreno dal mar di Sardegna; le coste italiane si sviluppano su 7 456 km e presentano svariate forme (falesie, sabbiose, pietrose ecc.).

suolo italiano, fortemente antropizzato, ha varie caratteristiche (vulcanico, endolagunare, calcareo ecc.); le zone collinari sono prevalenti rispetto alle zone montuose e a quelle pianeggianti, l'altitudine media del territorio è di circa 337 m s.l.m.

Le catene montuose si estendono per buona parte della nazione. Appartiene all'Italia una gran parte del versante meridionale del sistema alpino, per una lunghezza di circa 1 000 km. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi Occidentali, dove sono numerose le cime che superano i 4 000 m tra cui il Cervino (4 478 m), il Monte Rosa (4 634 m) e il Monte Bianco (4 810 m), la montagna più alta d'Europa. La catena degli Appennini percorre tutta la penisola, dalla Liguria alla Sicilia, fino alle Madonìe; il Gran Sasso (2 912 m), situato in Abruzzo, è la sua vetta più alta.

Solo un quarto del territorio italiano è costituito da pianure; la Pianura padana, una distesa alluvionale formata dal fiume Po e dai suoi affluenti, è la più estesa di tutte. Seguono, per dimensioni, il Tavoliere delle Puglie e la pianura salentina, due pianure di sollevamento, e il Campidano, un'altra pianura alluvionale. Il punto meno elevato d'Italia è situato nella frazione di Contane, in provincia di Ferrara (-3,44 m).

Le isole maggiori sono la Sicilia e la Sardegna; molte sono le isole minori, in gran parte raccolte in arcipelaghi, come l'arcipelago Toscano, cui appartiene l'isola d'Elba, l'arcipelago della Maddalena, l'arcipelago Campano, comprendente Ischia e Capri, le isole Ponziane, le Pelagie, le Eolie, le Egadi e le Tremiti.

Geologia

La geologia dell'Italia è molto complessa: l'assetto fisiografico e geologico attuale dell'area comprensiva della penisola italiana, delle sue isole e dei bacini marini adiacenti, è il risultato di numerosi eventi geodinamici successivi riconducibili, in estrema sintesi, all'interazione tra due placche litosferiche, la placca africana e quella europea a partire dal Cretacico superiore, periodo nel quale iniziò la progressiva chiusura del paleo-oceano della Tetide. Il margine meridionale africano, frammentandosi durante l'avvicinamento al continente settentrionale europeo, ha originato una serie di microplacche interposte la cui successiva accrezione ha dato luogo nel corso del Cenozoico all'attuale territorio peninsulare e siciliano.

In questo assetto si riconoscono due domini paleogeografici fondamentali, separati dalla linea Insubrica (Alpi centrali):

  • un dominio europeo, dato dal margine meridionale della placca europea, che include il blocco sardo-corso e parte del mar Tirreno, l'arco Calabro Peloritano, il bacino del Mediterraneo occidentale, il sistema di falde alpine a vergenza europea, costituite principalmente da rocce metamorfiche e intrusioni di batoliti che testimoniano il regime di compressione derivato dal movimento della placca africana verso nord e dalla collisione con la placca continentale europea;
  • un dominio africano (in senso lato) costituito dall'insieme del Dominio Sudalpino e dei domini adriatico e apulo, che rappresentano l'insieme di microplacche accrezionate appartenenti al margine del continente meridionale.

Il Dominio Sudalpino è formato da un sistema di falde a vergenza adriatica, costituite principalmente da sequenze carbonatiche e miste che si prolungano a est nelle Dinaridi. Nella catena appenninica, la linea tettonica "Ancona-Anzio" separa l'Appennino settentrionale, principalmente costituito da flysch terrigeni, dall'Appennino meridionale ove le formazioni carbonatiche sono più frequenti. L'assetto strutturale appenninico è caratterizzato nel suo insieme da un sistema di falde che sovrascorre sull'avampaese apulo. Questo sistema di falde, che costituisce la parte affiorante della placca adriatica, si estende dal mar Ionio fino all'estremità occidentale della val Padana e rappresentava in origine una sorta di "promontorio" settentrionale della placca africana. L'avampaese apulo (costituito sostanzialmente dal territorio pugliese), rappresenta un dominio di piattaforma carbonatica stabile, persistente dal Mesozoico al Miocene e successivamente emerso, coinvolto solo marginalmente nell'orogenesi appenninica. La Sicilia è formata nella parte centro-orientale da rocce carbonatiche e silicoclastiche appartenenti al margine convergente africano deformato ("unità maghrebidi"), mentre nella sua parte nord-orientale (Monti Peloritani) è di pertinenza europea ("unità peloritane"); le unità "sicilidi" e "numidiche" interposte rappresentano la copertura sedimentaria del dominio oceanico tetideo, in gran parte di natura flyschoide, scollata dal substrato originario di crosta oceanica (non conosciuto) e sovrascorsa sul margine africano.

Il blocco sardo-corso costituisce un elemento strutturale appartenente al continente europeo, originariamente solidale al margine meridionale franco-spagnolo e distaccatosi in età oligo-miocenica, ruotando in senso antiorario fino a collidere con il margine continentale africano. Nel quadro tardo e post-collisionale dell'area si inserisce il processo di espansione oceanica in corso del Mar Tirreno. Il mar Tirreno ha una crosta oceanica neogenica in espansione in due aree: bacino di Marsili e di Vavilov; si ritiene che una crosta oceanica mesozoica si trovi nello Ionio sotto una massiccia copertura sedimentaria.

Il rilevante vulcanismo neogenico e la elevata sismicità della maggior parte del territorio nazionale, testimoniano il complesso assetto geodinamico ancora attivo.

Dal punto di vista stratigrafico, le rocce sedimentarie affioranti databili con sicurezza in base al contenuto paleontologico risultano di età compresa tra il Cambriano e il Quaternario. Metamorfiti di basso grado affioranti nella parte meridionale della Sardegna, costituite da arenarie alternate con peliti, sono datate dubitativamente al Precambriano. La maggior parte della copertura sedimentaria affiorante in territorio italiano è post-paleozoica. Il Paleozoico Inferiore non metamorfico affiora solamente in Sardegna e in Carnia, mentre il Paleozoico Superiore (permo-carbonifero) è presente in lembi più o meno estesi nei domini sudalpino e appenninico.

Vulcanismo e geotermia

In Italia sono presenti numerosi vulcani: i più noti sono l'Etna (3 343 m), il vulcano più alto d'Europa, il Vesuvio e lo Stromboli. L'elevata attività vulcanica e magmatica neogenica - quaternaria appenninica, è suddivisibile in province:

  • Magmatica toscana (Monti Cimini, Tolfa e Amiata);
  • Magmatica laziale (Monti Vulsini, Vico nel Lazio, Colli Albani, Roccamonfina);
  • Distretto ultra-alcalino umbro laziale (San Venanzo, Cupaello e Polino);
  • Vulcanica campana (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia);
  • Arco eolico e bacino tirrenico (Isole Eolie e seamount tirrenici);
  • Avampaese africano-adriatico (canale di Sicilia, isola Ferdinandea, Etna e Monte Vulture).

Fino agli anni cinquanta l'Italia fu il primo e unico paese a sfruttare, nella zona di Larderello e poi nell'area del Monte Amiata, l'energia geotermica per produrre energia elettrica. L'elevato gradiente geotermico che caratterizza parte della penisola rende altre province potenzialmente sfruttabili: ricerche svolte negli anni sessanta-settanta individuarono potenziali campi geotermici nel Lazio e in Toscana, così pure in gran parte delle isole vulcaniche.

Clima

La regione italiana (compresa tra il 47º e il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale.

Il clima è fortemente influenzato dai mari che la circondano quasi da ogni lato e che costituiscono un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un clima particolare detto temperato mediterraneo.

Secondo la classificazione di Köppen, l'Italia è suddivisa in tre tipi di clima (temperato, temperato freddo e freddo), a loro volta suddivisi in microclimi: si passa dal clima temperato subtropicale (presente nelle aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale e della Calabria centrale e meridionale) al clima glaciale (tipico delle vette più elevate delle Alpi ricoperte da nevi perenni, a quote generalmente superiori ai 3 500 metri s.l.m.).

Fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Italy