Turismo / Trasporti
Turismo
Un settore di primaria importanza per l'economia italiana continua a essere il turismo: secondo il Rapporto Eurispes 2011 occupa poco meno di 2 500 000 di addetti, l'incidenza sul PIL è del 9,5% e la sua quota mondiale si attesta al 4,1%.
Nel 2010 l'Italia, con 43,6 milioni di turisti stranieri annui (in crescita 0,9% rispetto all'anno precedente, dopo un +1,2% nel 2009), è al quinto posto nel mondo dopo Spagna (52,7), Cina (55,7), Stati Uniti (59,7) e Francia (76,8). Anche per quanto riguarda le entrate derivanti dal turismo internazionale, l'Italia si colloca al quinto posto al mondo con 38,8 miliardi di dollari nel 2010 (-3,6% rispetto al 2009, pari a una crescita del +1,4% se si valutano le entrate in euro).
Rilevanti sono anche i flussi turistici interni. Nel 2011 si sono registrati 68,2 milioni di viaggi di turisti italiani all'interno del Paese, in forte contrazione (-16,5%) rispetto all'anno precedente. Le mete interne preferite dai turisti italiani sono, nell'ordine, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
Trasporti in Italia
La rete infrastrutturale italiana è costituita da 183 705 km di strade (suddivise in statali, regionali, provinciali e comunali), 6 629 km di autostrade, 16 643 km di ferrovie in esercizio (divisi tra rete estera, rete fondamentale, rete complementare e rete di nodo), 352 porti e 96 aeroporti.
Il trasporto pubblico urbano si serve di tram, filobus, autobus, funicolari, taxi e, nelle maggiori città, di metropolitane. Alcune località, inoltre, data la loro conformazione geografica, si servono anche del trasporto navale.
L'Italia tuttavia non eccelle nel campo dei trasporti, creando dei limiti allo sviluppo e alla competitività, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. Vari studi comparativi attestano che il paese sconta un ritardo rispetto a molti paesi europei per dotazione infrastrutturale e trasporti
Sistema ferroviario
Ferrovie
- totale: 19.394 km, sono incluse la Sardegna e la Sicilia.
- a scartamento standard: 18.071 km con uno scartamento di 1,435 m; le Ferrovie dello Stato operano su 16.014 km di binari standard (elettrificati 11.322 km)
- a scartamento ridotto: 112 km con uno scartamento di 1,000 m, tutti elettrificati; 1.211 km con uno scartamento di 0,950 m dei quali 153 km sono elettrificati. (1998)
Trenitalia S.p.A. è l'azienda delle Ferrovie dello Stato (FS) che si occupa del trasporto di passeggeri in Italia. Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. è l'azienda delle FS che si occupa della gestione e del potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria nazionale.
Ferrovie AV-AC
Linee alta velocità attive:
- Torino-Milano (in esercizio)
- Milano-Treviglio (in esercizio, fa parte del progetto per la tratta Milano-Verona)
- Padova-Venezia (in esercizio)
- Milano-Bologna (in esercizio)
- Bologna-Firenze (in esercizio)
- Firenze-Roma (in esercizio)
- Roma-Napoli (in esercizio)
- Napoli-Salerno (in esercizio)
Linee alta velocità in progetto o costruzione:
- Milano-Genova (in costruzione)
- Torino-Lione (Francia) (in progetto)
- Verona-Innsbruck (Austria) (in progetto)
- Verona-Padova (in progetto)
- Treviglio-Verona (in progetto)
- Ancona-Milano (in progetto)
Sistemi di metropolitana
- Metropolitana di Brescia, dal 2013 (1 linea - 13,7 km - 17 stazioni)
- Metropolitana di Catania, dal 1999 (1 linea - 5,7 km - 7 stazioni)
- Metropolitana di Genova, dal 1990 (1 linea - 7,1 km - 8 stazioni)
- Metropolitana di Milano, dal 1964 (4 linee - 100 km - 113 stazioni)
- Metropolitana di Napoli, dal 1993 (2 linee - 19,5 km - 21 stazioni)
- Metropolitana di Roma, dal 1955 (3 linee - 60 km - 74 stazioni)
- Metropolitana di Torino, dal 2006 (1 linea - 13,4 km - 21 stazioni)
Sistemi di ferrovie urbane, metropolitane e suburbane
- Servizio ferroviario metropolitano di Bari
- Servizio ferroviario metropolitano di Bologna
- Servizio ferroviario suburbano di Cagliari
- Servizio ferroviario suburbano di Catanzaro
- "Metroferrovia" di Messina
- Servizio ferroviario suburbano di Milano
- Metropolitana di Napoli (Passante, Circumflegrea, Circumvesuviana, Cumana)
- Servizio ferroviario metropolitano di Palermo
- Servizio ferroviario suburbano di Potenza
- Ferrovie regionali del Lazio (Roma)
- Ferrovia Roma - Lido
- Ferrovia Roma - Civitacastellana - Viterbo (servizio urbano Flaminio - Montebello)
- Ferrovia Roma-Giardinetti
- Servizio ferroviario suburbano di Reggio Calabria
- Servizio ferroviario metropolitano di Salerno
- SFMR servizio ferroviario suburbano Veneto
- Servizio ferroviario metropolitano di Torino
In costruzione:
- Servizio ferroviario metropolitano di Ferrara
Stazioni
Le stazioni della rete ferroviaria italiana sono gestite da diverse società.
Per le stazioni più grandi di RFI è stata istituita la Grandi Stazioni che si occupa del loro rinnovamento (400 milioni di euro) e manutenzione.
Un'altra azienda, chiamata Centostazioni, si occupa della riqualificazione e gestione di 103 stazioni più piccole di RFI. Le altre stazioni appartenenti al gruppo FSI sono gestite direttamente da RFI.
Le stazioni non di RFI sono gestite dalle ferrovie in concessione.
Sistemi ettometrici
- Funicolari di Bergamo
- Funicolare di Biella
- Funicolare di Capri
- Funicolare di Catanzaro
- Funicolare di Como-Brunate
- Funicolari di Genova
- Funicolare della Mendola
- Funicolare di Mondovì
- Funicolare di Montecatini Terme
- Funicolare di Montenero
- Funicolare di Montevergine
- Funicolari di Napoli
- Funicolare di Orvieto
Sistemi tranviari
Elenco di città con un sistema tranviario:
- Tranvia Bergamo-Albino, dal 2009 (1 linea - 12,5 km)
- Rete tranviaria di Cagliari, dal 2008 (2 linee - 12 km)
- Tranvia di Firenze, dal 2010 (1 linea - 7,4 km)
- Tranvia di Messina, dal 2003 (1 linea - 7,7 km)
- Rete tranviaria di Milano, dal 1881 (17 linee - 170 km)
- Tranvia Milano-Limbiate, dal 1920 (1 linea - 11,6 km)
- Rete tranviaria di Napoli, dal 1875 (3 linee - 11,8 km)
- Tranvia di Padova, dal 2007 (1 linea - 10,3 km)
- Rete tranviaria di Palermo, dal 2015 (4 linee - 17,7 km)
- Rete tranviaria di Roma, dal 1877 (6 linee - 62,3 km)
- Tranvia di Sassari, dal 2006 (1 linea - 4,3 km)
- Rete tranviaria di Torino, dal 1871 (11 linee - 84 km)
- Tranvia Trieste-Opicina, dal 1902 (1 linea - 5,2 km)
- Rete tranviaria di Venezia, dal 2010 (2 linee - 20 km)
Moltissimi sistemi tranviari sono stati soppressi nei decenni scorsi.
Economia
Membro del G7 e del G8, secondo la Banca Mondiale nel 2012 l'Italia rappresenta l'ottava potenza economica del pianeta per PIL nominale assoluto, davanti alla Russia e dietro al Brasile e la decima se si considera la parità dei poteri di acquisto.
Anche in termini pro-capite, l'Italia è una delle economie più ricche, occupando la 26ª posizione nel mondo (12ª nell'Unione europea) e la 28ª a parità di potere d'acquisto (13ª nell'Unione europea); l'economia italiana occupa un ruolo di rilievo anche nel commercio internazionale, risultando ottava per esportazione e importazione di merci.
Come tutte le economie avanzate, anche l'economia italiana è fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel 2011 ha rappresentato poco meno dei tre quarti del valore aggiunto (contro poco più del 50% nel 1970). Il tessuto produttivo dell'economia è formato in prevalenza di piccole e medie imprese: quelle di maggiori dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello di public company, impresa a capitale diffuso gestita da un management, è poco diffuso.
Dopo una politica fiscale molto espansiva durante gli anni ottanta, a partire dai primi anni novanta l'Italia ha perseguito una politica fiscale molto più rigida, nei parametri dell'Unione economica e monetaria. Nel 1999 il Paese ha aderito all'euro, che ha sostituito la lira anche nella circolazione cartacea a partire dal 2002.
Negli anni duemila, l'Italia ha sperimentato tassi di inflazione e di interesse notevolmente più bassi che nei decenni precedenti. Tuttavia, problemi come l'evasione fiscale, l'elevato debito pubblico (132,6 % del PIL nel 2013) e la criminalità organizzata ostacolano la crescita economica. La bilancia commerciale fra il 2000 e il 2005 risulta vicina al pareggio, con il saldo normalizzato che oscilla fra lo 0.4 % e il -1.7 %.
Durante la grave grande recessione il tasso di disoccupazione in Italia è passato dal 6,1% del 2007 all'8,4% del 2011, il PIL nel 2011 è del 4,5% più basso che nel 2007 e, nello stesso arco di tempo, il debito pubblico è aumentato di 17 punti percentuali rispetto al PIL. A novembre 2014 l'ISTAT ha stimato la percentuale di disoccupati in Italia al 13,4%.
Nel 2014 la Confcommercio ha calcolato che l'Italia ha la pressione fiscale effettiva più alta del mondo