Storia
La scoperta occidentale
Fu raggiunto per la prima volta dagli spagnoli nel 1523 e fra il 1524 e il 1529 venne invaso da conquistadores in lotta fra di loro, nonché contro gli indigeni. Nel 1529 fu diviso fra i conquistadores usciti vincitori.
Indipendenza
Nel 1538 divenne parte del Vicereame della Nuova Spagna. In seguito passò sotto il controllo dell'Impero Messicano, per poi conquistare l'indipendenza, dapprima come parte delle Province Unite dell'America Centrale (1821), pochi anni dopo come repubblica indipendente (1838). Il Nicaragua fu occupato nel 1912 dagli USA, che si ritirarono nel 1933 dopo il successo della rivoluzione nazionalista guidata dal gen. Augusto Sandino. Dopo l’assassinio di Sandino si aprì la lunga dittatura di Anastasio Somoza e dei suoi figli (1936-79). In seguito alla guerra civile, il potere passò al Fronte sandinista di liberazione nazionale (FSLN); gli USA reagirono sostenendo la guerriglia anticomunista (Contras) che si protrasse fino alla pace del 1988. Alle elezioni del 1990 si affermò una coalizione antisandinista guidata da Violeta Chamorro. Il FSLN ha perso anche le successive elezioni fino al 2006, quando è tornato al potere con Daniel Ortega; questi ha adottato una politica di rafforzamento dei poteri del capo dello stato, modificando in tal senso la Costituzione, eliminando il vincolo che limitava a due i mandati presidenziali consecutivi e dando una svolta conservatrice al suo regime. Secondo la Costituzione del 9-I-1987, modificata più volte, il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio diretto e dura in carica 5 anni come l’Assemblea nazionale (90 membri eletti più il presidente uscente e il candidato alle elezioni presidenziali non eletto che ha ricevuto il maggior numero di voti).
Storia contemporanea
Nel 1900 iniziò una lunga serie di occupazioni e interventi statunitensi, motivati dal rifiuto nicaraguense di concedere il beneplacito per la realizzazione del canale di collegamento tra i due oceani, Atlantico e Pacifico.
Fra il 1912 e il 1933 il Nicaragua fu nuovamente occupato militarmente dall'esercito statunitense, che fu costretto ad abbandonare il paese a seguito delle conseguenze economiche della grande depressione e della guerriglia guidata da Augusto César Sandino. Quest'ultimo divenne sia il precursore della guerriglia come strumento di liberazione dagli eserciti professionali sia uno dei simboli della resistenza antistatunitense (si veda la voce Sandinismo), e governerà poi il paese insieme al filo-statunitense Anastasio Somoza García e a Juan Bautista Sacasa. Dopo l'uccisione di Sandino da parte di membri della Guardia Nacional nel 1934, Anastasio Somoza García divenne capo indiscusso dello stato. Morì il 21 settembre 1956, ucciso dal poeta Rigoberto López Pérez, il quale venne a sua volta ucciso dai colpi che giunsero in risposta. A Anastasio Somoza García succedette il figlio, Luis Somoza Debayle.
A partire dal 1961 operò in Nicaragua il Frente Sandinista de Liberacion Nacional, movimento guerrigliero di ispirazione marxista che prendeva il suo nome da Augusto César Sandino. Luis Somoza Debayle, sotto pressione, fu costretto ad annunciare libere elezioni per il 1963 e a vietare che membri della propria famiglia gli succedessero. Ciononostante, quando nel 1967 lui morì, il suo posto fu preso dal fratello Anastasio Somoza Debayle, il dittatore la cui famiglia controllava il paese da quasi un secolo. Dopo essere stata sconfitta grazie all'aiuto statunitense, la guerriglia sandinista riprese con più vigore nel 1972, anche grazie al supporto cubano e sovietico. Fu dichiarata la legge marziale e il Nicaragua scivolò poi nella guerra civile. Quando, nel 1979, a Somoza venne definitivamente a mancare l'appoggio statunitense, anche a causa delle atrocità commesse contro civili, i sandinisti presero il potere. Il 4 novembre 1984 si tennero elezioni giudicate regolari dagli osservatori internazionali, che vennero tuttavia contestate dall'amministrazione statunitense. Fra il 1980 e il 1989 furono attivi gruppi di militari denominati Contras, in Honduras ed El Salvador, in gran parte vecchi membri della Guardia Nacional fedele a Somoza; questi furono finanziati illegalmente dagli Stati Uniti, cosa che innescò lo scandalo Iran-Contras (detto anche "Irangate"). La loro principale attività consisteva nel creare uno stato di agitazione nei confini, spesso uccidendo figure importanti del governo sandinista dando l'impressione alla stampa internazionale di una resistenza interna al governo. Nel 1989, dopo il cessate il fuoco fra governo e ribelli e la reintegrazione di questi ultimi nella società, furono indette nuove elezioni, che, contro ogni aspettativa, furono vinte di stretta misura da una coalizione di partiti finanziata dagli Stati Uniti.
Le elezioni presidenziali del 2006, dopo 16 anni dalle elezioni che segnarono la fine della rivoluzione sandinista, sono state vinte da Daniel Ortega, l'ex guerrigliero che ora guida un'alleanza tra il Fronte sandinista di liberazione (Fsln) e una parte della destra.
Nel corso del mese di ottobre 2010 si è fortemente riacutizzata una latente controversia territoriale tra il Nicaragua e la confinante Repubblica della Costa Rica. La disputa ha come oggetto la sovranità dei due stati sul Rio San Juan e si è riaccesa a seguito delle opere di dragaggio di tale corso d'acqua, intraprese dal Nicaragua il 18 ottobre 2010. Il successivo 21 ottobre la Costa Rica ha inviato al Nicaragua una nota di protesta, in cui si asseriva che il dragaggio del fiume da parte nicaraguense costituirebbe una violazione alla sua sovranità territoriale. Il 27 ottobre il governo del Nicaragua, a sua volta, ha inviato una nota di protesta alla Costa Rica per denunciare ripetuti sconfinamenti da parte delle forze di polizia costaricane in territorio nicaraguense (la Costa Rica non dispone di un esercito ma solo di un corpo armato con compiti di polizia, controllo delle frontiere e mantenimento dell'ordine pubblico). Nei giorni successivi la Costa Rica ha sollecitato una riunione d'urgenza da parte dell'OEA (Organizzazione degli Stati Americani) per tentare di trovare una soluzione negoziale alla grave crisi diplomatica. Da parte sua, il Nicaragua ha annunciato di voler sottoporre la disputa al giudizio della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia.
Source: https://it.wikipedia.org/wiki/Nicaragua