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Storicamente la Svizzera ha sempre offerto asilo a scienziati e studiosi in fuga da altri paesi. L'Università di Zurigo venne aperta nel 1833 e sin dall'inizio la maggior parte dei suoi professori era costituita da tedeschi in fuga dalla controrivoluzione del 1830. Attualmente solo la metà dei professori del Politecnico federale di Zurigo è di nazionalità svizzera. Oltre agli insegnanti la Svizzera ha il secondo più alto tasso di studenti stranieri nell'istruzione terziaria, dopo l'Australia.

Ci sono 12 università in Svizzera: dieci sono finanziate dai rispettivi cantoni e due dalla Confederazione. La prima università svizzera è stata fondata nel 1460 a Basilea (con una facoltà di medicina), quella di Losanna è stata fondata nel 1537. La più grande università della Svizzera è l'università di Zurigo, con circa 25.000 studenti. I due istituti gestiti dal governo federale sono: il Politecnico federale di Zurigo (fondato nel 1855, dalla quale sono usciti 21 premi nobel per la fisica e la chimica) e il Politecnico federale di Losanna (fondato nel 1853), entrambi con un'eccellente reputazione internazionale. Oltre ai due politecnici, riveste grande importanza l'Istituto Paul Scherrer (PSI) nel Canton Argovia, fra i maggiori centri di ricerca d'Europa: ospita apparecchiature d'avanguardia come la Swiss Light Source e la Spallation Neutron Source (SINQ). Nel 1991 a Lugano è stato localizzato il Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS, che ospita il sesto supercomputer più potente d'Europa[130])[131]. A Basilea nel 2006 il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica ha aperto presso l'università lo Swiss Nanoscience Institute (SNI, Istituto svizzero di nanoscienza). A Dübendorf si trovano il Laboratorio federale per la prova dei materiali e per la ricerca (Eidgenössische Materialprüfungs- und Versuchsanstalt, abbreviato con l'acronimo EMPA) e il Laboratorio federale per la gestione, la depurazione e la protezione delle acque (abbreviato con l'acronimo EWAG).

Molti premi Nobel sono stati assegnati a scienziati svizzeri, ad esempio al fisico Albert Einstein che ha sviluppato la teoria della relatività, mentre lavorava all'ufficio brevetti di Berna. Più recentemente, Heinrich Rohrer, Edmond Fischer, Rolf Zinkernagel e Kurt Wüthrich hanno ricevuto il premio Nobel.

Ginevra ospita uno dei più grandi laboratori al mondo, il CERN, dedicato alla ricerca sulla fisica delle particelle. Tra le notevoli invenzioni e scoperte ci fu l'LCD, il microscopio a scansione a effetto tunnel (STM), che ha permesso di vedere per la prima volta un atomo o semplicemente il popolare Velcro. Si sono anche distinti gli ingegneri della famiglia Piccard con le prime esplorazioni della stratosfera con Auguste Piccard, quella dei fondi degli oceani con Jacques Piccard, tramite il Mesoscafo che gli ha permesso di raggiungere il punto più profondo della terra e più recentemente le imprese di Bertrand Piccard, l'uomo che insieme ad André Borschberg ha compiuto il primo giro del mondo su un aeroplano alimentato esclusivamente a energia solare.

La Svizzera è stato uno dei 10 fondatori dell'Agenzia spaziale europea nel 1975 ed è il settimo maggior contribuente al suo budget. Nel settore privato, diverse società sono implicate nel settore spaziale come RUAG Space o Maxon Motors che forniscono strutture spaziali.

Ricerca e sviluppo

La Confederazione è un centro di ricerca riconosciuto internazionalmente. Di dimensioni modeste e privo di risorse naturali, la Svizzera deve la sua prosperità alla capacità di innovazione e alla capacità intellettuale della popolazione, divenuta la principale risorsa del Paese. Per la Svizzera è quindi vitale mantenersi ai vertici della ricerca scientifica e dell'innovazione. Nel 2008 la Svizzera ha speso il 2,9% del suo PIL per la Ricerca e lo Sviluppo. Questa percentuale la pone al quinto posto a livello internazionale, preceduta da Svezia (3,73% del PIL), Finlandia (3,45%), Giappone (3,39%) e Corea del Sud (3,23%). Tuttavia, in termini di brevetti (Triadic patent) pro capite (numero di brevetti per milione di abitanti) la Svizzera è al secondo posto (81,01) preceduta solo dal Giappone (117,21). Riguardo agli articoli scientifici, secondo i dati dell'OCSE, la Svizzera è al primo posto con 1.142,78 articoli per milione di abitanti. Il 70% dei fondi destinati alla ricerca proviene dal settore privato, il 23% dalla Confederazione e dai cantoni, mentre il 7% proviene dalle università.

I settori che richiedono una maggiore spesa per la ricerca sono: quello chimico-farmaceutico (settore che da solo totalizza un terzo della spesa in R&S), quello microtecnologico e quello biotecnologico. Complessivamente la ricerca fondamentale assorbe il 10% della spesa svizzera nella R&S, la ricerca applicata il 36% e lo sviluppo sperimentale il 54%. Una somma ancora maggiore di quella spesa in Svizzera, viene investita dalla imprese elvetiche nella R&S all'estero: nel 2008 la spesa in R&S effettuata all'estero (15,8 miliardi di franchi) rappresentava il 132% di quella affettuta in patria (12 miliardi di franchi). È il comparto chimico-farmaceutico a investire di più fuori dai confini nazionali, dove ha investito 10 miliardi, di fronte ai 4,6 miliardi spesi in Svizzera.

Filosofia e teologia

Le prime riflessioni che ebbero una certa rilevanza anche fuori dai confini nazionali si ebbero ai primi del Cinquecento con il teologo e riformatore zurighese Huldrych Zwingli e l'umanista basilese Giovanni Ecolampadio. Il pensiero di Zwingli si era sviluppato dal contatto con Martin Lutero e venne successivamente approfondito dal riformatore francese, poi naturalizzato ginevrino, Giovanni Calvino e dallo zurighese Enrico Bullinger (Confessio Helvetica 1566). Paradossalmente il calvinismo, elaborato principalmente a Ginevra, ebbe maggior fortuna fuori dai confini nazionali (nei Paesi Bassi, in Scozia → Presbiterianesimo, negli Stati Uniti d'America → Puritanesimo) che nella stessa Svizzera. Ai primi del Novecento (mentre il protestantesimo svizzero approdava alla teologia dialettica di Karl Barth) l'economista e sociologo tedesco Max Weber ha cercato di stabilire un nesso fra lo sviluppo del protestantesimo calvinista e quello del capitalismo: in Svizzera la cultura calvinista ha permeato soprattutto i cantoni protestanti, che tuttora rimangono il baricentro economico del Paese (Zurigo, Basilea, Ginevra, Losanna, Berna), ma è filtrata – senza intaccarne i dogmi – anche in quelli cattolici. Il mondo cattolico elvetico (defilato per gran parte dell'Ottocento) ha mostrato la sua vitalità soprattutto alla fine del Novecento: si sono infatti sviluppate sia istanze conservatrici, come i Lefebvriani (→ Fraternità sacerdotale Pio X), sia istanze innovatrici e progressiste, legate al pensiero del teologo lucernese Hans Küng (→ Ecumenismo).

Riflessioni in campo filosofico sono state espresse nel Settecento dal ginevrino Jean-Jacques Rousseau e dal vodese Benjamin Constant: nel Contratto sociale Rousseau esalta la democrazia diretta degli alpigiani svizzeri e la piccola proprietà, mentre Constant ha approfondito il godimento delle libertà civili nelle democrazie moderne. Nel Novecento la ginevrina Jeanne Hersch ha proseguito le riflessioni di Henri Bergson, da cui ha tratto principalmente la nozione di libertà, allacciandosi successivamente alla filosofia del pensatore tedesco Karl Jaspers, di cui è stata allieva (→ Esistenzialismo). In ambito antropologico il basilese Johann Jakob Bachofen ha approfondito le tematiche del matriarcato. Jacob Burckhardt ha invece sottolineato l'importanza dell'elemento culturale nella storia (Kulturgeschichte) e Carl Gustav Jung, allievo di Burckhardt a Basilea, ha sviluppato l'idea dell'inconscio collettivo. Il neocastellano Jean Piaget è invece considerato il fondatore dell'epistemologia genetica.

Media

La libertà di stampa e il diritto alla libertà di espressione è garantita nella Costituzione federale della Svizzera. Secondo il rapporto del 2010 dell'organizzazione non governativa Freedom House la Svizzera è considerata un paese libero, occupa l'ottavo posto nella graduatoria internazionale (libero, 8º), distanziando i suoi vicini.

L'Agenzia telegrafica svizzera (ATS) trasmette regolarmente informazioni nelle tre lingue nazionali - sulla politica, economia, società e cultura. L'ATS fornisce quasi tutti i media svizzeri e una ventina di media stranieri con le sue notizie. La Svizzera, storicamente, vanta il maggior numero di titoli di giornali rispetto alla popolazione. I giornali svizzeri più influenti sono quelli in lingua tedesca, il Tages-Anzeiger e la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), e in lingua francese, Le Temps, ma quasi tutte le città hanno almeno un quotidiano locale. La diversità culturale contribuisce per un gran numero di giornali.

In contrasto con la stampa, la radiodiffusione pubblica è sempre stata soggetta a un maggior controllo da parte dell'ente pubblico. La Società svizzera di radiotelevisione, la SRG SSR, è incaricata di produrre e trasmettere i programmi radiofonici e televisivi. Questa azienda è divisa in quattro divisioni: SRF di lingua tedesca, RTS di lingua francese, RSI - Radiotelevisione svizzera di lingua italiana di lingua italiana, e Radio e Televisiun Rumantscha di lingua romancia. Gli studi della SRG SSR sono distribuiti nelle varie regioni linguistiche. I programmi della radio sono prodotti in sei centrali e quattro studi regionali, mentre i programmi televisivi sono prodotti a Ginevra, Zurigo e Lugano. Una vasta rete di distribuzione via cavo consente inoltre alla maggior parte della popolazione di accedere ai programmi dei paesi vicini.

Bandiera

La croce bianca era un simbolo diffuso nei territori del Sacro Romano Impero Germanico. L'emblema (con i bracci bianchi estesi sino ai bordi del quadrato) fece la sua comparsa fra le armate svizzere, per la prima volta, nella battaglia di Laupen nel 1339. Tuttavia gli svizzeri continuarono a utilizzare le insegne dei singoli cantoni. La prima bandiera unitaria fu il tricolore verde, rosso e giallo della Repubblica elvetica, utilizzato dal 1799 al 1803. In modo informale, la croce bianca riprese a sventolare dopo il 1803 e soprattutto dopo il 1814. Nel 1847, durante la Guerra del Sonderbund, il generale Guillaume-Henri Dufour chiese l'adozione di un unico simbolo nazionale per l'esercito federale, terminata la campagna, nel 1848, la croce bianca in campo rosso divenne ufficialmente il simbolo del nuovo Stato federale. Nel 1889 l'Assemblea federale regolamentò definitivamente anche le proporzioni della bandiera, quadrata. Tuttavia, a partire dalla seconda guerra mondiale, la marina mercantile svizzera (sia marittima sia fluviale) utilizza la bandiera rettangolare, con la proporzione 2:3.

Arte

Risparmiata dalle distruzioni grazie alla sua neutralità, la Svizzera ha conservato tracce di tutti gli stili architettonici che si sono susseguiti nella sua storia. Esempi di architettura romanica del Trecento sono: la cattedrale di Basilea, quella di Sion, di Coira e di Ginevra, come pure la chiesa di San Nicolao a Giornico. Sono invece ottimi esempi di edilizia gotica le cattedrali di Sciaffusa, Zugo e Zurigo. Uno dei massimi esponenti dell'architettura barocca fu il ticinese Francesco Borromini, che operò essenzialmente a Roma (con il compatriota Carlo Maderno) dove diresse i lavori per la costruzione della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane. Antonio da Ponte lavorò principalmente a Venezia, dove progettò e diresse la costruzione del celebre Ponte di Rialto. Domenico Trezzini e Domenico Pelli si distinsero come architetti e urbanisti alle corti di Danimarca e di Russia (di Trezzini è il piano e il progetto di San Pietroburgo, di Pelli numerosi edifici e fortezze di Copenaghen). Il più conosciuto architetto svizzero è però Le Corbusier. Mentre Atelier 5, Mario Botta e Diener & Diener sono i principali architetti del presente che operano soprattutto all'estero.

Pittura e scultura

Fino al XVIII secolo le arti figurative svizzere sono rimaste confinate - con qualche pregevole eccezione - all'ambito domestico. Pittori e scultori svizzeri portarono la loro arte all'estero, fra costoro si distinse Johann Heinrich Füssli (che operò soprattutto in Inghilterra con il nome di Henry Fuseli). Nell'Ottocento si fecero largo Arnold Böcklin, Albert Ankel, Vincenzo Vela e Ferdinand Hodler. Il Novecento vide una maggiore interazione dell'arte svizzera con quella europea. Accanto a Paul Klee, Alberto Giacometti, HR Giger è forse la figura di maggior rilievo: a Parigi, fra le due guerre, si accostò al movimento cubista per arrivare al surrealismo, dopo la seconda guerra mondiale, ritornò a Parigi e influenzato dall'esistenzialismo sviluppò un personalissimo stile di figure molto allungate in bronzo composte da piccoli ammassi di materia, stile che sviluppò anche in pittura e soprattutto in stampe litografiche.

Letteratura

Jean-Jacques Rousseau
(1712–1778)
Jeremias Gotthelf
(1797–1854)
Gottfried Keller
(1819–1890)
Charles-Ferdinand Ramuz
(1878–1947)
Max Frisch
(1911–1991)
Friedrich Dürrenmatt
(1921–1990)
Ágota Kristóf
(1935–2011)

Musica


Come la Confederazione, dalla sua fondazione nel 1291, era costituita quasi esclusivamente da regioni di lingua tedesca, le prime forme di letteratura sono in tedesco. Nel XVIII secolo il francese è diventato di moda a Berna e nelle altre regioni, mentre l'influenza degli alleati di lingua francese si faceva sempre più marcata. Tra i classici della letterature svizzera tedesca sono Jeremias Gotthelf (1797-1854), che ha descritto la vita contadina dell'Emmental e Gottfried Keller (1819-1890). Gli indiscussi giganti della letteratura svizzera del XX secolo sono Max Frisch (1911-91) e Friedrich Dürrenmatt (1921-90), il cui repertorio include Die Physiker (I fisici) e Das Versprechen (La Promessa), portato allo schermo nel 2001. Eminenti autori di lingua francese erano Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) e Madame de Staël (1766-1817). La letteratura più recente comprende autori come Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1947), i cui romanzi sono per la maggior parte incentrati sulla dura vita di paesani e montanari nel mezzo di una natura spettacolare, e Blaise Cendrars (1887-1961). Hanno contribuito anche autori di lingua italiana e romancia ma in un modo più modesto dato il numero ristretto di abitanti. Probabilmente la creazione letteraria più famosa, Heidi, la storia di una ragazza orfana che viveva con il suo nonno nelle Alpi, fu uno dei libri per bambini più popolari in assoluto ed è diventato per molti un simbolo della Svizzera. La sua creatrice, Johanna Spyri (1827-1901), ha scritto parecchi libri sullo stesso tema.

Street Parade

Zurich Street Parade 2007 001.jpg

Il principale evento musicale su suolo elvetico è forse la Street Parade, la parata di musica techno che si tiene annualmente nelle strade di Zurigo, solitamente il secondo sabato di agosto. La prima edizione della manifestazione venne organizzata nell'estate del 1992 da uno studente di matematica del Politecnico federale di Zurigo, Marek Krynski, che si ispirò alla Love Parade di Berlino.

Inizialmente convocata come Manifestazione per l'amore, la pace, la libertà, la generosità e la tolleranza, la Street si è imposta negli anni come uno dei più grandi appuntamenti per gli appassionati di musica techno. Il numero dei partecipanti oscilla attorno agli ottocentomila. A partire dal 1998 a ogni edizione è accostato un tema e uno slogan: It's all in your hands, (1998), More than words (1999), Belive in love (2000), Love, freedom, tolerance (2001), Peace! (2002), Let the sun shine (2003), Elements of culture (2004), Today is Tomorrow (2005), Move your mind (2007), Respect! (2007), Friendship! (2008), Still have a dream (2009), Celebrate the spirit of Street Parade! (2010), 20 Years Love, Freedom, Tolerance & Respect (2011).

Oggi la Street Parade è riconosciuta come bene culturale zurighese, della sicurezza si fa carico la città, mentre le Ferrovie federali organizzano per l'occasione treni speciali da tutta la Svizzera verso Zurigo.

Due peculiarità contraddistinguono lo sviluppo storico della musica in Svizzera: da una parte l'assenza di grandi centri culturali e poli musicali (sviluppatisi all'estero nelle corti principesche), dall'altra la diffusione sul territorio elvetico di generi musicali stranieri, indipendentemente dalle variazioni linguistiche interne: novità provenienti dalla Scuola di Notre-Dame parigina si diffusero infatti nelle abbazie e nelle città svizzere di lingua tedesca. Al di fuori dell'ambito ecclesiastico, la musica popolare sviluppò principalmente le Minnesang (raccolte nel Codice Manesse del 1304). Se nelle città riformate si sviluppò il canto religioso, nelle regioni cattoliche crebbe la musica organistica.

Nel 1768 a Lucerna nacque l'Helvetische Konkordiagesellschaft che promosse in ambito borghese la musica profana. La musica popolare – che a partire dal Cinquecento si avvaleva del Corno alpino – si arricchì inoltre delle marce militari che i mercenari apprendevano all'estero. A partire dal Settecento sono invece attestati gli Jodel. Nel 1808 gli ambienti liberali promossero la Società svizzera di musica che si occupò di organizzare festival musicali. Oggi i principali appuntamenti musicali sono: le annuali rassegne di musica classica di Lucerna (dal 1938), di Zurigo e di Ascona, il Montreux Jazz Festival, l'Estival Jazz di Lugano, l'Open Air di San Gallo, il Paléo Festival Nyon e la Street Parade zurighese.

Teatro

Il principale teatro del paese è lo Schauspielhaus di Zurigo che figura fra i maggiori teatri di lingua tedesca. Fondato nel 1892, ha visto andare in scena per la prima volta numerosi drammi di Bertold Brecht e i lavori di Friedrich Dürrenmatt e Max Frisch. Accanto allo Schauspielhaus, il Cabaret Voltaire è l'altro grande ritrovo zurighese che ha visto nascere al suo interno il movimento dadaista. Il teatro italofono è limitato alla Svizzera italiana. Qui vi sono tracce teatrali almeno a partire dal Seicento (convento dei Gesuiti di Bellinzona, Convento dei Somaschi a Lugano), con realizzazioni anche di un certo rilievo (traduzioni inedite dal francese, in special modo di Molière e Corneille, per opera dell'abate Gian Pietro Riva). Nell'Ottocento l'attività teatrale è specialmente incentrata sull'importazione di spettacoli dall'Italia (e più raramente dal resto della Confederazione elvetica): sono sorti i teatri di Lugano, Bellinzona (un raffinato edificio architettonicamente affine alla Scala di Milano), Locarno e Chiasso. La produzione autoctona ha tardato però a manifestarsi, se non nelle forme del teatro amatoriale e dialettale (senza testi scritti fino alla fine dell'Ottocento) e nelle manifestazioni folkloristiche (come le Sacre Rappresentazioni - o Processioni storiche - di Mendrisio, nel Sottoceneri, tradizione tuttora esistente). Nel 1932 è nata la prima compagnia teatrale professionistica, per opera di un'attrice ticinese nata a Londra, Maria Bazzi (l'iniziativa è però rapidamente fallita).

Nel 1932, inoltre, è nata la Radio della Svizzera Italiana (detta anche Radio Monteceneri) che ha formato una prima generazione di attori e registi: Guido Calgari, Romano Calò, Giuseppe Galeati. Sono subentrati in seguito, come registi, Vittorio Ottino e Carlo Castelli. Grazie alla radio, gli attori hanno cominciato anche a calcare i palcoscenici in modo professionistico e sono nate alcune compagnie indipendenti: Teatro Prisma (diretto dall'italiano Franco Passatore, 1956-59), Teatro La Cittadella (1961-66) e Teatro La Maschera (1984-93), compagnie dirette da Alberto Canetta (1924-87), forse uno dei più importanti uomini di teatro nella Svizzera italiana del Novecento. Nel 1981 nasce il Teatro della Svizzera Italiana, che promuove vaste tournée sul territorio cantonale e la cui esperienza si esaurisce nel 1987. Nello stesso anno nasce inoltre il TASI (Teatri Associati della Svizzera Italiana) che raggruppa le nuove compagnie indipendenti, nate nel corso degli anni settanta-ottanta. Un ruolo notevole, in questo contesto, è svolto dalla Scuola e dal Teatro Dimitri di Verscio, da cui sono usciti molti degli artisti attivi a partire dagli anni novanta. Nell'attuale scena, estremamente composita dal profilo sia organizzativo sia stilistico (teatro di parola, teatro di marionette, teatro-danza, teatro-multimediale) si possono ricordare: il Teatro Pan, il Teatro Sunil (il cui regista Daniele Finzi Pasca lavora con il Cirque du Soleil in grandi realizzazioni internazionali), Luganoteatro, la Markus Zohner Theater Compagnie, il Teatro Paravento, il Teatro delle Radici e il Teatrodanza Margit Huber.

Sport


Oltre ai giochi nazionali, gli sport di squadra più diffusi e seguiti in assoluto in tutto il territorio svizzero sono l'hockey su ghiaccio e il calcio. Nel 2008 la Svizzera ha ospitato, insieme all'Austria, il campionato europeo di calcio. Nel calcio, a livello giovanile la Svizzera può vantare due successi internazionali: il campionato mondiale Under-17 svoltosi nel 2009 in Nigeria e il campionato europeo della stessa categoria, disputatosi nel 2002 in Francia. Sempre in campo giovanile è vicecampione europeo nella categoria U21, grazie al secondo posto raggiunto in Danimarca nel 2011, sconfitta in finale dalla Spagna.Dal 1855 sono considerati sport nazionali la lotta svizzera (ted. Schwingen, fr. lutte suisse, ingl. Swisswrestling), il lancio della pietra (ted. Spounsteinwerfen), il tiro di campagna federale (ted. l'Eidgenössisches Feldischiessen) diffuso dal 1850, e l'Hornussen che si svolge su di un grande campo dove un giocatore tira l'Hornusse (una pallina ovale di caucciù) su di una rampa scaraventandola in alto con una frusta di ferro rigida nel mentre gli avversari, anche a 3-500 metri, cercano di prenderla prima che tocchi terra con una specie di pala di legno anche lanciandola in alto. Queste discipline venivano già disputate nel basso Medioevo, e si svolgevano durante sagre, feste di tiro o feste di mezza estate. Solamente a partire dal 1850 questi sport si diffusero tra la popolazione, all'inizio erano giochi da pastore. Un altro sport nazionale sarebbe la Walliser Kuhkampf ad Aproz in cui due vacche si affrontano in un duello.

Fra gli sport individuali particolare successo ha avuto il tennis grazie a campioni come Martina Hingis, la più giovane tennista a raggiungere il n. 1 del ranking WTA, e Roger Federer, acclamato da molti come il migliore tennista della storia e vincitore di quattro Australian Open, un Open di Francia, sette tornei di Wimbledon e cinque US Open.

Svizzero è anche il ciclista Fabian Cancellara, quattro volte campione del mondo a cronometro, campione olimpico a cronometro e vicecampione olimpico della gara in linea, vincitore di parecchie cronometro nelle maggiori corse a tappe, nonché vincitore di importanti gare in linea tra cui spiccano Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Grandi campioni svizzeri del passato sono Hugo Koblet, Ferdi Kübler, Beat Breu, Urs Freuler, Pascal Richard, Mauro Gianetti, Tony Rominger, Alex Zülle, Oscar Camenzind e, nel ciclocross, Albert Zweifel. Fra le donne la campionessa che si è maggiormente distinta in questa disciplina è Nicole Brändli, vincitrice in tre edizioni del Giro d'Italia femminile.

Sempre negli sport individuali, la Svizzera si è proclamata la nazione più forte al mondo nella corsa d'orientamento, grazie a Simone Niggli, Matthias Merz, Daniel Hubbman e tanti altri.

La Svizzera vanta risultati ai massimi livelli in molti sport invernali, in primo luogo nello sci alpino. I suoi sciatori si sono aggiudicati per 7 volte la Coppa del Mondo di sci alpino maschile (di cui 4 vinte da Pirmin Zurbriggen) e per 12 volte quella femminile (3 successi di Vreni Schneider), oltre a numerose medaglie olimpiche e mondiali. Nello sci nordico i risultati più rilevanti sono invece legati alle imprese di Dario Cologna nel fondo e Simon Ammann nel salto con gli sci. Nel pattinaggio artistico annovera tra i suoi atleti Stéphane Lambiel, due volte vincitore del campionato mondiale. La Svizzera ha inoltre una delle migliori squadre al mondo di curling sia in ambito maschile sia femminile e si trova al primo posto nel medagliere olimpico del bob.

Festività

La Festa Nazionale svizzera (detta "Natale della Patria") ricorre ogni 1º agosto. Essa ricorda la nascita della Confederazione avvenuta nei primi giorni d'agosto dell'anno 1291 sul praticello del Grütli. Con la stipulazione del Patto confederale i primi tre cantoni (Uri, Svitto e Untervaldo, detti Cantoni primitivi) davano vita a un'alleanza per contrastare le pressioni degli Asburgo d'Austria attraverso l'amministrazione dei balivi. La mattina del 1º agosto si tiene la tradizionale festa sul praticello del Grütli (o Rütli). Vi partecipano il Presidente della Confederazione, oltre ad altre personalità di spicco, e l'avvenimento è trasmesso dalle televisioni nazionali. A mezzogiorno le radio trasmettono il discorso del Presidente della Confederazione, nelle tre lingue. La popolazione è solita festeggiare in maniera piuttosto sobria davanti a un falò, esponendo le bandiere sui balconi o sparando fuochi artificiali. In questo giorno, alle 8 di sera, tutte le campane della Svizzera suonano a festa. Inoltre, la sera, un Comune svizzero scelto con rotazione delle regioni linguistiche ospita i festeggiamenti ufficiali, trasmessi a reti unificate.

Una seconda festività comune a tutti gli Svizzeri la Festa federale di ringraziamento o, più semplicemente "Digiuno federale". Inizialmente celebrato solo nei cantoni protestanti, a partire dal 1643 anche i cantoni cattolici introdussero prescrizioni riguardanti la preghiera e il digiuno. Nel 1796 la Dieta Federale dichiarò l'8 settembre 1796 festa federale di preghiera. Infine, nel 1832 la Dieta Federale dispose che cattolici e protestanti in tutti i cantoni celebrassero una giornata di preghiera, digiuno e ringraziamento la terza domenica di settembre.

Religioni in Svizzera

A livello federale la Svizzera non ha una religione di Stato, tuttavia la maggior parte dei cantoni riconosce sia la Chiesa cattolica sia la Chiesa riformata come Chiese cantonali (ted. Landeskirchen, fr. Eglises nationales) sulle cui disposizioni vengono decretate le festività. Queste due Chiese vengono finanziate attraverso le tasse di culto, pagate esclusivamente dagli aderenti. La ripartizione confessionale non ricalca quella linguistica e coincide ormai solo parzialmente con la suddivisione cantonale.

La pratica religiosa

L'Articolo 15 della Costituzione Federale disciplina la libertà di credo e di coscienza:

  • La libertà di credo e di coscienza è garantita.
  • Ognuno ha il diritto di scegliere liberamente la propria religione e le proprie convinzioni filosofiche e di professarle individualmente o in comunità.
  • Ognuno ha il diritto di aderire a una comunità religiosa, di farne parte e di seguire un insegnamento religioso.
  • Nessuno può essere costretto ad aderire a una comunità religiosa o a farne parte, nonché a compiere un atto religioso o a seguire un insegnamento religioso.

Secondo il censimento federale del 2000 (anno dell'ultima indagine dettagliata) entro i confini svizzeri (cittadini elvetici e stranieri) i cattolici erano il 41,8%, i protestanti il 35,3%, gli atei l'11,1%, coloro che non fornivano indicazioni (essenzialmente agnostici) il 4,3%, i musulmani il 4,3% e i seguaci di altre confessioni (chiese evangeliche libere, cristiani ortodossi, ebrei, buddhisti, induisti e sikh) complessivamente il 3,2%. Il censimento del 2010 denota una notevole diminuzione dei cristiani, sia cattolici che protestanti, la sostanziale stabilità dei musulmani e un forte aumento dei non credenti.

Censimenti. Affiliazione religiosa in Svizzera
Religione 1970 1980 1990 2000 2010
Cattolici 49,39% 47,60% 46,15% 41,82% 38,6%
Protestanti 46,42% 43,87% 38,51% 33,04% 28,0%
Musulmani 0,26% 0,89% 2,21% 4,26% 4,5%
Ortodossi 0,33% 0,58% 1,04% 1,81%
Neoapostolici 0,49% 0,38%
Testimoni di Geova 0,17% 0,28%
Ebrei 0,33% 0,29% 0,26% 0,25% 0,2%
Vetero cattolici 0,32% 0,26% 0,17% 0,18%
Metodisti 0,17% 0,09% 0,15% 0,12%
Altri protestanti 0,42% 1,44%
Altri cristiani 0,05% 0,30% 0,12% 0,20%
Altre religioni 0,12% 0,19% 0,42% 0,78%
Senza religione 1,14% 3,80% 7,43% 11,11% 20,1%
Senza indicazione 0,39% 1,09% 1,48% 4,33%

Nel 2005 una statistica dell'Eurobarometro (istituzione statistica dell'Unione europea) ha raccolto quanto segue:

Ripartizione confessionale tra svizzeri e stranieri

In Svizzera gli stranieri costituiscono circa il 23% della popolazione: la maggior parte di essi proviene dalla Germania meridionale, dall'Italia, dalla Penisola iberica e da quella balcanica. Le religioni praticate o professate dagli immigrati si discostano solo in parte da quelle tradizionali della Svizzera: in particolare tra gli stranieri, in rapporto alla popolazione autoctona, sono sottorappresentati i protestanti (42,7 tra gli svizzeri, 6,3 tra gli stranieri) e sovrarappresentati i musulmani (0,6% tra gli svizzeri, 18,3% tra gli stranieri):

Religione Cittadini
svizzeri
Stranieri
Cattolici 41,2 44,4
Protestanti 42,7 6,3
Altri cristiani 0,9 7,2
Musulmani 0,6 18,3
Ebrei 0,2 0,3
Altre religioni 0,3 2,5
Senza religione 10,8 12,3

Ripartizione di cattolici e protestanti per cantone

Cantone Cattolici Protestanti
Uri-coat of arms.svg Uri 86 % 6 %
Schwytz-coat of arms.svg Svitto 72 % 12 %
Nidwald-coat of arms.svg Nidvaldo 76 % 11 %
Obwald-coat of arms.svg Obvaldo 81 % 7 %
Lucerne-coat of arms.svg Lucerna 71 % 12 %
Zurich-coat of arms.svg Zurigo 31 % 40 %
Glaris-coat of arms.svg Glarona 38 % 42 %
Zug-coat of arms.svg Zugo 62 % 16 %
Berne-coat of arms.svg Berna 16 % 64 %
Fribourg-coat of arms.svg Friborgo 71 % 14 %
Solothurn-coat of arms.svg Soletta 43 % 29 %
Bale-coat of arms.svg Basilea città 25 % 26 %
BaleCampagne-coat of arms.svg Basilea Campagna 32 % 41 %
Schaffhouse-coat of arms.svg Sciaffusa 24 % 47 %
AppenzellRI-coat of arms.svg Appenzello interno 82 % 9 %
AppenzellRE-coat of arms.svg Appenzello esterno 31 % 48 %
St.Gallen-coat of arms.svg San Gallo 52 % 27 %
Grisons-coat of arms.svg Grigioni 46 % 39 %
Argovie-coat of arms.svg Argovia 40 % 35 %
Tessin-coat of arms.svg Ticino 56 % 26 %
Thurgovie-coat of arms.svg Turgovia 36 % 42 %
Vaud-coat of arms.svg Vaud 34 % 38 %
Valais-coat of arms.svg Vallese 81 % 6 %
Neuchatel-coat of arms.svg Neuchâtel 31 % 35 %
Coat of Arms of Geneva.svg Ginevra 29 % 16 %
Jura-coat of arms.svg Giura 74 % 11 %
Svizzera 42 % 33 %

Fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Svizzera