Grecia

Description

La Grecia, è uno Stato membro dell'Unione europea situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'estremo lembo sud della penisola balcanica.

Confina a nord con Albania, Macedonia e Bulgaria, oltre che con la Turchia a nord-est. È bagnata dal Mar Egeo a est e a sud, dal Mar di Creta a sud, mentre il suo versante occidentale è bagnato dal Mar Ionio. Più di 15 della superficie totale è composta da oltre 6.000 tra isole e isolotti, 227 delle quali abitate.

La Grecia moderna affonda le sue radici nell'orizzonte storico-culturale della Civiltà Micenea e della Grecia antica, considerata la culla della civiltà occidentale. È infatti la patria della democrazia, della filosofia, dei Giochi olimpici, della letteratura occidentale e della storiografia, nonché di importanti principi matematici e geometrici, del teatro e della medicina occidentali.

La Grecia è un Paese sviluppato, al venticinquesimo posto nella scala mondiale per indice di sviluppo umano e con un reddito pro capite di 27.073 $ (dati aggiornati al 2014). È uno dei 51 Stati che nel 1945 hanno dato vita all'ONU, è entrata nell'UE nel 1981 (allora CEE), ha adottato l'Euro con gli altri Paesi nel 2002, è membro della NATO dal 1952, dell'OCSE dal 1961, è membro fondatore dell'Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero e un membro dell'Agenzia Spaziale Europea. Ha inoltre ospitato ad Atene i Giochi della I Olimpiade nel 1896 ed i Giochi della XXVIII Olimpiade nel 2004.

La capitale della Grecia è Atene. La seconda città più importante del Paese è Salonicco, spesso chiamata Συμπρωτεύουσα (Symprōteuousa cioè "co-capitale") in greco. Altri maggiori centri urbani sono Patrasso nel Peloponneso e Candia (Iraklion) a Creta.

Storia

Dominazione romana

Il processo fu completato nel 27 a.C., quando l'imperatore romano Augusto annesse il resto della Grecia e costituì la provincia senatoria di Acaia. Molti Greci migrarono ad Alessandria d'Egitto, ad Antiochia e a Seleucia e tutte le altre nuove città ellenistiche in Asia e Africa fondate da, oppure dopo, Alessandro.

Nonostante la loro superiorità militare, i Romani ammiravano la cultura greca, e ne furono fortemente influenzati. Come affermò Orazio: Graecia capta ferum victorem cepit ("la Grecia, sebbene conquistata, conquistò il feroce vincitore"). Si ritiene che la scienza, la tecnologia e la matematica dei greci abbiano raggiunto il loro apice nel periodo ellenistico.

Le comunità di lingua greca dell'oriente ellenistico furono fondamentali per la diffusione del Cristianesimo nel secondo e nel terzo secolo d.C., e le prime figure di rilievo della cristianità (in particolare San Paolo) furono in genere di lingua greca, sebbene non di origine né etnica né geografica greca. Tuttavia, la Grecia in senso proprio fu tendente al paganesimo e non fu tra i centri influenti dell'antico Cristianesimo: infatti, alcune antiche pratiche religiose greche rimasero in voga fino alla fine del IV secolo e alcune aree quali il Peloponneso sud-orientale rimasero pagane fino a oltre il X secolo.

Impero romano d'Oriente

L'Impero Romano d'Oriente, a seguito della Caduta dell'Impero romano d'Occidente nel V secolo, viene convenzionalmente chiamato Impero bizantino (anche se all'epoca era semplicemente chiamato "Impero Romano"); esso sopravvisse fino al 1453. La capitale era Costantinopoli, fondata nel 330 d.C., la lingua e la cultura letteraria erano greche e la religione prevalente era quella cristiana, definita dopo lo scisma del 1054 cristiana ortodossa.

A differenza dell'Impero Romano, l'Impero Bizantino ebbe un'impronta culturale greca molto forte fin dall'inizio, tanto che nel 610 Eraclio I fece diventare il greco lingua ufficiale dell'Impero, e si proclamò Basileus (in greco Βασιλεύς, Re) dell'Impero, invece che Augustus come era in uso fino ad allora.

Dal IV secolo, i territori balcanici dell'Impero, inclusa la Grecia, subirono le invasioni barbariche. Le razzie e devastazioni di Goti e Unni nel IV e V secolo e l'invasione slava della Grecia nel VII secolo portarono ad un drammatico crollo dell'autorità imperiale sulla penisola greca. A seguito dell'invasione slava, il governo imperiale mantenne il controllo delle sole isole e zone costiere, in particolare delle città di Atene, Corinto e Tessalonica, mentre solo alcune aree montane interne continuarono a riconoscere l'autorità dell'imperatore. Al di fuori di queste aree si ebbe la colonizzazione slava.

Il recupero delle province perdute da parte dell'Impero Bizantino iniziò verso la fine dell'VIII secolo e la maggior parte della penisola greca tornò sotto il controllo dell'Impero, in diverse fasi fino al IX secolo. Questo processo fu facilitato dal vasto afflusso di greci dalla Sicilia e dall'Asia Minore verso la penisola greca (dovuto in buona parte all'avanzare delle forze arabo-islamiche), mentre al tempo stesso molti slavi furono catturati e deportati in Asia Minore, e i rimanenti furono assimilati. Nell'XI e XII secolo il ritorno della stabilità nella penisola greca beneficiò della forte crescita economica -molto maggiore di quella avvenuta nei territori anatolici dell'Impero.

A seguito della quarta crociata e della caduta di Costantinopoli in mano ai "latini" nel 1204, la maggior parte della Grecia passò sotto il controllo dei Franchi (dando inizio al periodo noto come francocrazia) o dei veneziani nel caso di alcune isole. Il ristabilimento dell'Impero Bizantino a Costantinopoli nel 1261, da parte dell'Imperatore di Nicea, sostenuto dalla Repubblica di Genova, fu accompagnato dal recupero della maggior parte della penisola greca, sebbene il Principato d'Acaia di origine franca nel Peloponneso sopravvisse fino al XIV secolo, mentre le isole rimasero per lo più sotto il controllo Genovese e Veneziano.

Dominazione Ottomana

Nel XIV secolo gran parte della penisola greca fu persa dall'Impero in quanto prima i Serbi e poi gli Ottomani ne strapparono i territori. All'inizio del XV secolo, l'avanzata ottomana comportò la perdita di tutti i territori in Grecia eccetto il Despotato di Morea nel Peloponneso. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453, la Morea fu l'ultimo residuo dell'Impero Bizantino in Grecia a resistere agli Ottomani. Tuttavia anche questa fu conquistata nel 1460, e tutto il territorio peninsulare greco passò sotto il controllo degli Ottomani. A seguito della conquista turca, molti studiosi bizantini, che fino ad allora erano stati responsabili della preservazione del sapere greco, fuggirono a occidente, portando con loro un grande bagaglio culturale e letterario e così contribuendo significativamente al Rinascimento. Nonostante ciò il dominio Ottomano portò ad una maggiore coesione dei Greci Ortodossi, che trovarono nella religione e nella lingua uno dei punti fermi della loro identità nazionale.

Mentre la maggior parte del territorio peninsulare greco e le isole egee erano sotto il controllo ottomano entro la fine del XV secolo, Cipro e Creta rimasero territori veneziani fino al 1571 e 1670 rispettivamente, quando furono occupate dagli Ottomani. Le uniche zone di lingua greca che si salvarono dal dominio ottomano di lungo termine furono le Isole Ionie, che rimasero veneziane fino alla loro cattura da parte della Prima Repubblica francese nel 1797, e quindi passarono al Regno Unito nel 1809 fino alla loro riunificazione con la Grecia nel 1864.

Mentre i greci delle isole ionie e di Costantinopoli vissero un periodo di prosperità, con questi ultimi in grado di ottenere posizioni di potere all'interno dell'amministrazione ottomana, la maggior parte della popolazione della Grecia peninsulare soffrì le conseguenze economiche della conquista ottomana. Fu imposta una tassazione pesante, e in un tempo successivo l'Impero Ottomano attuò una politica che portò alla trasformazione della popolazione rurale greca in servi della gleba a tutti gli effetti.

La Chiesa ortodossa greca e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli erano considerati dai governanti ottomani come le autorità di governo dell'intera popolazione cristiana ortodossa dell'Impero Ottomano, greca e non. Anche se gli Ottomani non obbligarono i non-musulmani a convertirsi all'Islam, i cristiani subirono molte discriminazioni mirate a evidenziare la loro inferiorità all'interno dell'Impero.

La discriminazione dei cristiani, combinata ai duri trattamenti delle autorità locali ottomane, portò ad alcune conversioni all'Islam, anche se solo superficiali. Nel XIX secolo, molti "cripto-cristiani" tornarono fedeli alla loro antica religione.

La natura dell'amministrazione ottomana in Grecia era variabile, anche se comunque arbitraria e spesso dura. Alcune città avevano governatori nominati dal Sultano, mentre altre (come Atene) si autogovernavano. Le regioni montuose interne e molte isole rimasero di fatto autonome dallo Stato centrale ottomano per molti secoli.

Quando scoppiavano conflitti militari tra l'Impero Ottomano e altri Stati, i greci di solito si schieravano contro l'Impero, con poche eccezioni. Prima della rivoluzione greca, ci furono una serie di guerre che videro i greci combattere contro gli ottomani, come la partecipazione greca alla battaglia di Lepanto nel 1571, la rivolta dei contadini dell'Epiro nel 1600-1601, la guerra di Morea del 1684-99 e la rivolta Orlov istigata dai russi nel 1770, che mirava a dividere l'Impero Ottomano per favorire gli interessi russi. Queste sollevazioni furono represse dagli ottomani con grandi spargimenti di sangue.

Il XVI e il XVII secolo sono visti come una specie di "medioevo" della storia greca, con la prospettiva del rovesciamento del dominio ottomano che appariva remota e le sole isole ionie libere dalla dominazione turca. Corfù resistette a tre assedi nel 1537, 1571 e 1716, durante i quali gli ottomani furono respinti. Comunque, nel XVIII secolo, sorse tramite il commercio marittimo una ricca classe mercantile greca. Questi mercanti arrivarono a dominare il commercio interno all'Impero Ottomano, stabilendo comunità in tutto il Mediterraneo, i Balcani e l'Europa Occidentale. Sebbene la conquista ottomana avesse tagliato fuori la Grecia da significativi movimenti intellettuali europei quali la riforma protestante e l'illuminismo, queste idee, insieme agli ideali della rivoluzione francese e del nazionalismo romantico, cominciarono a penetrare nel mondo greco tramite la diaspora dei mercanti. Nel tardo XVIII secolo, Rigas Feraios, il primo rivoluzionario a immaginare uno Stato greco indipendente, pubblicò una serie di documenti relativi all'indipendenza greca, incluso un inno nazionale e la prima mappa dettagliata della Grecia, e fu assassinato da agenti ottomani nel 1798.

Indipendenza e prima guerra mondiale

Nel 1814, fu fondata un'organizzazione segreta chiamata Filikí Etería con lo scopo di liberare la Grecia. La Filikí Etería organizzò il lancio di una rivoluzione nel Peloponneso, nei principati danubiani e a Costantinopoli. La prima di queste rivolte cominciò il 6 marzo 1821 nei principati danubiani sotto la guida di Alessandro Ypsilanti, ma fu presto repressa dagli ottomani. Gli avvenimenti nel nord spronarono all'azione i greci del Peloponneso, e il 17 marzo 1821 i manioti dichiararono guerra agli ottomani.

Entro la fine del mese, l'intero Peloponneso era in aperta rivolta contro gli ottomani, e nell'ottobre dello stesso anno i greci guidati da Theodoros Kolokotronis catturavano Tripoli. La rivolta del Peloponneso fu rapidamente seguita da rivolte a Creta, in Macedonia e nella Grecia Centrale, che sarebbero state tuttavia represse. Nel frattempo, l'improvvisata flotta greca stava ottenendo successi contro la flotta ottomana nel Mar Egeo, e impedì l'arrivo di rinforzi ottomani dal mare. Nel 1822 e nel 1824 i turchi e gli egiziani devastarono le isole, incluse Chio e Psara, massacrandone le popolazioni. Questo ebbe l'effetto di galvanizzare l'opinione pubblica nell'Europa occidentale a favore dei ribelli greci.

Nel frattempo, il sultano ottomano negoziava con Mehmet Ali d'Egitto, il quale acconsentì a mandare suo figlio Ibrahim Pascià in Grecia con un esercito per sopprimere la rivolta, in cambio di guadagni territoriali. Ibrahim sbarcò nel Peloponneso nel febbraio 1825 ed ebbe un successo immediato: entro la fine dell'anno, la maggior parte del Peloponneso era sotto il controllo egiziano, e la città di Missolungi -assediata dai turchi dall'aprile del 1825- cadde nell'aprile del 1826. Nonostante la sconfitta subita da Ibrahim nel Mani, egli ebbe successo nella repressione della maggior parte delle rivolte del Peloponneso, e Atene fu riconquistata.

Dopo anni di negoziazioni, tre grandi potenze: Russia, Regno Unito e Francia, decisero di intervenire nel conflitto e ogni nazione inviò una flotta in Grecia. A seguito della notizia che le flotte combinate ottomana ed egiziana si dirigevano all'attacco dell'isola greca di Idra, le flotte alleate le intercettarono a Navarino. Dopo uno stallo di una settimana cominciò la battaglia, che vide la distruzione della flotta ottomano-egiziana. Una spedizione militare francese supervisionò l'evacuazione dell'armata egiziana dal Peloponneso, mentre i greci procedevano alla cattura di parte della Grecia centrale nel 1828. Dopo lunghe negoziazioni, lo Stato greco nascente fu finalmente riconosciuto dal Protocollo di Londra del 1830.

Nel 1827 Giovanni Capodistria, un nobile greco proveniente da Corfù, fu scelto come primo governatore della nuova Repubblica. Tuttavia fu assassinato nel 1831, e le Grandi Potenze Europee instaurarono un governo monarchico, con il bavarese Ottone di Wittelsbach come primo monarca Greco. Nel 1843 una rivolta forzò il Re a concedere una Costituzione e un'assemblea rappresentativa.

Tuttavia a causa del suo atteggiamento autoritario egli fu detronizzato nel 1862, e un anno dopo fu rimpiazzato dal Principe Vilhelm di Danimarca, che prese il nome di Giorgio I di Grecia. Questi aggiunse allo Stato Ellenico le Isole Ionie, un regalo d'incoronazione da parte dell'Impero britannico. Nel 1877 Charilaos Trikoupis, liberale, una figura dominante nel mondo politico Greco al quale è attribuito un importante ruolo nel miglioramento delle infrastrutture del Paese, restrinse il potere del Re di interferire nell'assemblea qualora quest'ultima avesse voluto approvare una mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro. Egli si alternò al potere nei vent'anni seguenti con Theodoros Dilighiannis, di orientamento conservatore. Nel 1896 la Grecia organizzò i Primi Giochi Olimpici moderni ad Atene.

La corruzione e gli aumenti nella spesa pubblica voluti da Trikoupis per creare importanti infrastrutture come il canale di Corinto oberarono la debole economia greca, fino a portarla all'insolvenza nel 1893 e alla conseguente accettazione dell'instaurazione di un'autorità finanziaria internazionale di controllo che aveva lo scopo di ripagare i debiti del Paese. Un'altra questione politica del XIX secolo fu quella della lingua ufficiale. I greci all'epoca parlavano una forma di greco detta demotico, ma molti nell'élite istruita vedevano questo come un dialetto contadino ed erano determinati a ripristinare il glorioso greco antico.

I documenti pubblici e i giornali furono quindi pubblicati nella variante di greco Katharevousa, una forma che pochi erano in grado di leggere. I liberali erano favorevoli al riconoscimento del demotico come lingua ufficiale, ma i conservatori e la Chiesa ortodossa ponevano resistenza, al punto che, quando il Nuovo Testamento fu tradotto in demotico nel 1901 scoppiarono delle rivolte ad Atene e cadde il governo. Tale questione avrebbe continuato a tormentare i politici greci fino agli anni Settanta.

Ciò che tuttavia univa i greci era la determinazione a liberare le province dell'Impero Ottomano di lingua greca. A Creta in particolare, una prolungata rivolta durata dal 1866 al 1869 aveva risollevato il fervore nazionalista. Quando scoppiò la guerra tra la Russia e gli ottomani nel 1877, il sentimento popolare greco si affiancò alla Russia, ma la Grecia era troppo povera e troppo preoccupata dalla possibilità di un intervento britannico per entrare ufficialmente in guerra. Ciò nonostante, nel 1881 la Tessaglia, Volos e una piccola parte dell'Epiro furono cedute alla Grecia senza alcun combattimento, come stabilito dal trattato di Berlino. Rimase frustrata ogni speranza greca di ricevere Creta.

I greci a Creta continuarono regolarmente a insorgere, e nel 1897 il governo greco di Theodoros Deligiannis, cedendo alle pressioni popolari, dichiarò guerra agli ottomani. Nella guerra greco-turca del 1897 le armate male addestrate ed equipaggiate della Grecia furono sconfitte da quelle ottomane. Grazie all'intervento delle Grandi Potenze, comunque, la Grecia perse solo un piccolo territorio ai confini con la Turchia, mentre Creta ottenne l'indipendenza come Stato autonomo sotto Giorgio di Grecia.

Come risultato della Lotta Macedone e delle Guerre balcaniche, negli anni 1912-1913 il territorio Greco si ampliò notevolmente, incorporando Creta, parte della Macedonia e dell'Epiro e diverse isole Egee. Durante la prima guerra mondiale il forte disaccordo fra il Re Costantino I e il carismatico primo ministro Eleutherios Venizelos portò alla divisione del paese ("Scisma nazionale"). Si ebbe un periodo in cui la Grecia aveva due governi: uno filo-tedesco guidato dal re e avente sede ad Atene e l'altro filo-britannico guidato da Venizelos avente sede a Salonicco. Lo scisma si risolse solo nel 1917 con l'esilio del Re, a cui successe il figlio Alessandro, l'unione dei governi e l'entrata in guerra della Grecia a fianco della triplice intesa.

In seguito alla vittoria al fianco dell'Intesa, col trattato di Sèvres la Grecia ottenne la Tracia orientale e Smirne col suo entroterra, regioni che all'epoca erano parzialmente popolate da greci. Quest'ultima venne occupata dall'esercito greco nel 1919 in seguito all'occupazione italiana di Antalya. L'intenzione del governo greco era infatti quella di puntare a recuperare alcuni degli ex territori dell'Impero bizantino: Asia Minore e liberare Costantinopoli, che sarebbe ritornata capitale al posto di Atene. Questo ambizioso progetto è noto come Megali Idea. Dopo il rifiuto dei nazionalisti turchi di accettare il trattato di Sèvres, l'esercito greco attaccò la Turchia nazionalista di Mustafa Kemal Atatürk puntando su Ankara. La morte di Re Alessandro, l'inattesa sconfitta elettorale di Venizelos e il ritorno di re Costantino non cambiarono la politica greca in Asia Minore. La Guerra greco-turca finì in maniera catastrofica per la Grecia, la quale dovette abbandonare Smirne e la Tracia Orientale. Il Trattato di Losanna, ratificato nel 1923, chiuse le ostilità fra i due Paesi, i quali accettarono di effettuare un importante scambio di popolazioni secondo il criterio dell'appartenenza religiosa (1.100.000 Greco Ortodossi contro 380.000 Musulmani). Seguì un periodo di instabilità, caratterizzato dal difficile compito di incorporare nella società un milione e mezzo di profughi greci dalla Turchia. La popolazione greca di Istanbul, esentata dallo scambio di popolazione insieme a quella delle due isole turche di Imbro e Tenedo, crollò progreesivamente da 300.000 abitanti all'inizio del secolo agli attuali 3.000.

Secondo svariate fonti, tra cui documenti depositati alle Nazioni Unite e di vari storici, centinaia di migliaia di Greci del Ponto morirono in quello che è spesso chiamato il genocidio dei Greci del Ponto, una regione dell'Asia minore che si affaccia sul Mar Nero. Le vittime del massacro perpetrato dalle autorità turche sono stimate a 360.000 secondo le fonti delle Nazioni Unite, ma alcune fonti parlano addirittura di 1 milione di morti. Il genocidio della popolazione greca dell'Asia Minore è stato ufficialmente riconosciuto, oltre che dalla Grecia e da Cipro, da vari Stati americani come il New Jersey, il Massachusetts e l'Illinois.

Gli anni venti e trenta videro nel paese l'abolizione della monarchia a seguito di un referendum del 1924 e la dichiarazione della Seconda Repubblica ellenica, quindi una serie di governi inefficaci guidati dai militari, una grave crisi economica dovuta al crollo del 1929, il ritorno al potere di Venizelos sino al suo esilio definitivo nel 1935, il ristabilimento della monarchia con Re Giorgio II, sino a che il 4 agosto 1936 il generale Ioannis Metaxas instaurò con un colpo di Stato una dittatura di tipo fascista.

Seconda guerra mondiale, occupazione, liberazione

Nonostante la dittatura, la Grecia rimase in buoni rapporti con la Gran Bretagna e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale non si alleò con l'Asse. Il 28 ottobre 1940 l'Italia chiese alla Grecia la resa con un ultimatum, ma Metaxas si rifiutò di accettare l'ordine impostogli da Mussolini ("Giornata del NO"). Ne seguì la guerra fra Italia e Grecia, in cui le forze armate italiane furono respinte all'interno dell'Albania, rischiando anche di perdere Valona. La Grecia fece così registrare alle forze Alleate la prima vittoria nella Seconda guerra mondiale contro l'Asse. Dopo la morte di Metaxas nel gennaio 1941, l'intervento della Germania (con l'operazione Marita - 6 aprile 1941), che si voleva assicurare il fianco sud-orientale nell'imminenza dell'attacco all'URSS, fece capitolare in breve tempo le forze elleniche, ma l'occupazione nazi-fascista in Grecia non ebbe facile vita per via della resistenza. Più di 100.000 civili greci morirono di fame durante l'inverno del 1941-42. Nel 1943 quasi l'intera comunità ebraica greca fu deportata in campi di sterminio nazisti. La Grecia soggiacque a un governo militare collaborazionista fino all'autunno del 1944, quando le forze tedesche, che dopo l'8 settembre 1943 avevano soppiantato ovunque le truppe di occupazione italiane, iniziarono a ritirarsi verso nord, per non restare tagliate fuori dalla penetrazione dell'Armata Rossa nei Balcani.

Dopo la liberazione, la Grecia fu teatro di una guerra civile, durata più di tre anni, fra la destra e la sinistra comunista, la prima sostenuta dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, la seconda dall'URSS. La guerra civile portò a rilevanti danni economici e a tensioni fra la destra e la sinistra per i 30 anni che seguirono. I 20 anni seguenti furono caratterizzati da una marginalizzazione della sinistra nelle sfere politiche e sociali, ma anche da una significativa crescita economica sostenuta dal Piano Marshall. In particolare, la Grecia dal 1950 al 1973 ebbe uno dei tassi di crescita economica più alti del mondo, seconda soltanto al Giappone per rapidità di sviluppo.

Le relazioni fra Grecia e Turchia, normalizzatesi dopo la cosiddetta Catastrofe in Asia Minore, tornarono a deteriorarsi negli anni cinquanta in seguito al problema di Cipro. La volontà della maggioranza Greca dell'isola di unirsi allo Stato greco dopo la fine del dominio coloniale britannico (Enosis) e i tumulti susseguenti provocarono la violenta reazione del governo turco, culminata con il pogrom del settembre 1955 a Istanbul, un insieme di violenze contro persone e cose perpetrate da agenti provocatori del governo di Adnan Menderes ai danni delle minoranze greche, ebraiche e armene.

Regime dei colonnelli, democrazia parlamentare

Nel 1965 vi fu un periodo di instabilità politica a seguito della destituzione del governo centrista di Georgios Papandreou da parte del re Costantino II, che condusse al colpo di Stato del 21 aprile 1967 e alla Dittatura dei colonnelli, appoggiata dal Governo degli Stati Uniti. La politica economica dissennata della giunta e la rivolta degli studenti dell'Università Politecnica di Atene nel novembre 1973 provocarono un altro colpo di Stato militare che portò al potere il generale di brigata Dimitrios Ioannides. Nel 1974, il tentativo della nuova giunta di impadronirsi di Cipro fomentando un colpo di Stato contro l'arcivescovo Makarios III e la susseguente invasione turca provocarono la sua caduta e il ristabilimento della democrazia.

Il primo premier fu Konstantinos Karamanlis, rientrato da Parigi dove viveva in esilio volontario dal 1963. Le prime elezioni pluraliste dal 1974 si tennero nell'anniversario della rivolta studentesca del Politecnico di Atene, e l'11 giugno 1975 fu promulgata una Costituzione repubblicana a seguito di un referendum che scelse di non ripristinare la monarchia. Nel frattempo, Andreas Papandreou fondò il Partito Socialista Panellenico o PASOK, in risposta alla creazione, da parte di Konstantinos Karamanlis, del partito di centro-destra Nuova Democrazia o ND. Questi due partiti contrapposti avrebbero dominato la scena politica nel corso degli anni seguenti. Il 14 agosto 1974, le forze militari greche si ritirarono dalla struttura di comando della NATO in protesta per la noncuranza dei vertici dell'organizzazione nei confronti dell'occupazione turca di Cipro Nord.

Nel 1980 la Grecia rientrò nella struttura di comando della NATO. Negli ultimi due decenni le relazioni con la vicina Turchia sono migliorate sostanzialmente, ad esempio nell'estate 1999 un forte terremoto colpì entrambi i paesi ed essi si offrirono vicendevolmente aiuto e la Grecia tolse il veto contrario alla richiesta di accesso all'Unione Europea da parte della Turchia.

La Grecia è diventata il decimo membro dell'Unione europea il 1º gennaio 1981. Gli ultimi decenni del XX secolo hanno presentato una crescita economica elevata, un notevole sviluppo delle infrastrutture e degli investimenti, sia europei che greci, entrate cospicue dalle industrie della marina mercantile (la più grande del mondo) e dal turismo. Il Paese ha adottato l'Euro nel 2001 con gli altri Paesi europei e ha organizzato con successo i Giochi Olimpici del 2004 ad Atene.

A partire dall'inizio degli anni dieci del XXI secolo la Grecia si è trovata ad affrontare la durissima crisi del debito sovrano: a partire dal 2009 un calo di fiducia degli investitori e una serie di downgrading da parte delle maggiori agenzie di rating hanno fatto salire vertiginosamente gli interessi sul debito pubblico, mentre i tagli operati dai governi hanno di fatto contratto la domanda interna. A maggio 2012 la disoccupazione si attestava intorno al 20%.

Geografia

La Grecia è formata dalla parte continentale più meridionale della penisola balcanica, che si espande verso sud abbracciata dal Mar Egeo e dal Mar Ionio, dalla penisola del Peloponneso, separata dal resto del continente dall'istmo e dal Canale di Corinto, oltre che da più di 1500 isole nel Mar Egeo e nel Mar Ionio, le più importanti delle quali sono Creta, Eubea, Lesbo, Chio, e quelle facenti parte della prefettura del Dodecaneso, delle Cicladi e delle Isole Ionie. La Grecia è il dodicesimo Stato al mondo per estensione costiera, con 13.676 km di coste, e ha una linea di confine lunga 1.160 km.

L'80% circa della Grecia è composto da montagne o colline, tanto da essere uno dei Paesi europei più montuosi. Il Monte Olimpo, un luogo importante della cultura ellenica nel passare degli anni, è alto 2.917 m, ed è la vetta più alta del Paese. Considerato un tempo la residenza degli Dei, è oggi molto popolare fra gli amanti dell'alpinismo e del trekking. La Grecia occidentale presenta diversi laghi ed è dominata dalla catena montuosa del Pindo, che raggiunge l'altitudine di 2.637 m in corrispondenza del Monte Smolikas. In queste zone, la Gola di Vikos è un altro luogo molto amato da chi pratica sport alpini, con diversi sentieri anche accessibili agli amatori.

Le catene montuose continuano poi nel Peloponneso, sulle isole di Kythera e Antikythera, fino all'isola di Creta. Le isole dell'Egeo costituiscono le vette di catene montuose sottomarine che una volta formavano un'estensione del continente principale. Il Pindo è caratterizzato da numerose gole, canyon, e altre formazioni notevoli come le impressionanti Meteore, delle formazioni rocciose alte diverse centinaia di metri che attirano migliaia di turisti ogni anno.

La Grecia nordorientale è caratterizzata da un'altra catena montuosa importante, quella dei Monti Rodopi, che si espandono lungo la regione amministrativa della Macedonia orientale e Tracia, una regione coperta da vaste e antiche foreste. La famosa foresta di Dadia si trova nella prefettura di Evros, nella parte più nordorientale della Grecia.

Grandi pianure si trovano nelle prefetture delle regioni della Tessaglia e della Macedonia Centrale, che costituiscono zone chiave dell'agricoltura su larga scala. Specie marine rare come la foca monaca e le tartarughe caretta caretta vivono nei mari che circondano la Grecia continentale, mentre le dense foreste del continente sono l'habitat di animali in pericolo come l'orso bruno, la lince e il capriolo.

La vegetazione spazia dai boschi di conifere, e in particolare pini e abeti (abete di Cefalonia), alle foreste di querce e platani, fino alla macchia mediterranea.

Idrografia

I fiumi presentano corsi brevi, bacini poveri e sono ostacolati dai numerosi rilievi. I fiumi importanti sono: l'Aliakmone (297 km, il più lungo), l'Achelòos, Peneo, l'Evros, lo Strymon, il Mesta, e l'Axios, la maggior parte dei quali si trovano nelle regioni al centronord della Grecia.

Le coste si estendono per oltre 15.000 km in modo irregolare e frastagliato: basse e paludose sul versante Ionico; alte e rocciose quelle che si affacciano sull'Egeo e il Mediterraneo.

I laghi principali si trovano nella zona settentrionale: il lago Trichonida nell'Etolia, il lago Volvi, il lago di Koroneia e il lago Vegoritida nella Macedonia Centrale, e il lago Vistonida nella Macedonia Orientale.

Il clima

Il clima è mediterraneo, con estati molto calde, scarse precipitazioni e inverni miti. Nelle regioni interne e sui rilievi il clima può diventare continentale, con piogge frequenti, inverni freddi e nevosi.

Popolazione

Secondo le stime per il 2010, la Grecia ha una popolazione di circa 11.300.000 abitanti, composta per il 98% da greci e per il restante 2% da varie minoranze, oltre a vari gruppi di immigrati, provenienti principalmente da Albania, Bulgaria e Georgia (v. paragrafi sotto).

Religione

La religione più diffusa è quella cristiana ortodossa che fa capo alla Chiesa di Grecia. I rapporti tra lo Stato e la Chiesa sono regolati dall'articolo 3 della Costituzione Greca dove detta fede viene definita "predominante". A dichiararsi cristiano ortodosso è il 97% della popolazione greca. La Costituzione inoltre garantisce libertà di religione. L'Ortodossia ha una lunghissima tradizione in Grecia, che trae le sue origini dall'Impero bizantino, quando essa era la religione ufficiale. Ancora oggi i canti e i salmi cantati nella Chiesa greco-ortodossa sono testimoni dell'enorme lascito culturale di Bisanzio, testimoniato anche dall'architettura delle chiese e dei monasteri greci.

Fra le minoranze religiose, spiccano quella musulmana e quella cattolica, la prima è riconosciuta come minoranza musulmana di Grecia, ed è costituita da circa 90.000 fedeli che si trovano nella regione della Tracia, mentre la seconda è composta da 50.000 cattolici principalmente sulle isole di Syros, Tinos e Corfù, ma anche nelle città di Salonicco e Atene. Sono entrambe attualmente in crescita per via dell'immigrazione, sia da Stati islamici come il Pakistan e il Bangladesh, che da Paesi a prevalenza cattolica come le Filippine. Secondo le stime della Chiesa Cattolica i cattolici in Grecia, comprensivi degli immigrati e degli stranieri, sono circa 200.000.

Altre minoranze più piccole sono i protestanti, evangelici compresi, pari a circa 30.000, 29.098 Testimoni di Geova, i pentecostali, circa 12.000, gli ebrei, pari a 5.500. 501 avventisti del settimo giorno e 30 liberi metodisti.

Recentemente si sono affermate comunità di helleni (seguitori dell'Hellenismo o Neopaganesimo Greco). Gli aderenti al movimento sono in numero crescente. Alcune stime collocano il numero degli helleni in Grecia tra i 100.000 e i 200.000 aderenti, mentre il numero dei membri ufficiali del Consiglio Supremo degli Ellenici Gentili (il gruppo più influente) è di circa 2000 persone. Il governo degli Stati Uniti indica invece la cifra molto minore di 2000 aderenti in senso generale.

Lingue

La lingua ufficiale della nazione ellenica è il greco, parlato dal 98,5% della popolazione.

In Tracia orientale, dove si trova la minoranza musulmana oltre al greco si parlano anche il turco, il bulgaro (pomacchi) e il romaní. Nel nord del Paese, al confine con l'Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia si parlano alcuni tipi di dialetti slavomacedoni. Presenti, anche se in misura sempre più ristretta, minoranze di lingua arumena, collegata al romeno, sempre nel nord del Paese.

Inoltre sopravvive, anche se a stento, la lingua giudeo-spagnola, conosciuta in spagnolo come ladino (da non confondersi però con il ladino dolomitico), una lingua parlata nei secoli passati dagli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492 che trovarono rifugio nella penisola ellenica, in particolar modo a Salonicco.

Fra la popolazione greca, spiccano per la loro peculiarità il dialetto pontico, una variante della lingua greca parlata dai greci che abitavano la regione del Ponto in Asia Minore, e che si rifugiarono in Grecia dopo l'espulsione e il genocidio dei greci del Ponto da parte del governo turco, e il dialetto zaconico (o tsaconico), parlato da circa 1200 persone nel Peloponneso.

Economia

Panoramica

Dopo la seconda guerra mondiale, si ebbe in Grecia un decollo economico, spesso definito "miracolo economico greco": la crescita del PIL fra il 1950 e il 1973 si attestava infatti ad un valore medio del 7%, valore che, negli stessi anni, era superato solo dal Giappone. Da allora la Grecia ha introdotto numerose riforme del bilancio dello Stato, grazie anche ai finanziamenti da parte dell'Unione europea dall'anno della sua entrata, avvenuta nel 1981. Nel 2001 la Grecia entra a far parte dell'Euro, adottandolo ufficialmente nel gennaio 2002 insieme agli altri Stati dell'Unione. La crescita annuale del PIL della nazione ha superato notevolmente il corrispettivo valore della maggior parte dei Paesi dell'UE nel periodo dal 1996 al 2006. Oggi è l'industria dei servizi a rappresentare il settore più vitale dell'economia greca, seguito dall'industria e dall'agricoltura. In particolare, il settore del turismo rappresenta un'altra importante entrata, rappresentando il 15% circa del PIL annuale, e impiegando, direttamente e indirettamente, il 16,5% della forza lavoro. Considerevole è l'industria della marina mercantile, che tradizionalmente legata a nomi quali Onassis, Niarchos e Latsis, rappresenta il 4,5% del PIL ed ha, secondo l'ufficio statistiche del Dipartimento dei Trasporti americano, la flotta più grande del mondo per tonnellaggio, nonostante sia diminuita rispetto agli anni settanta. I maggiori porti del Paese sono quelli del Pireo di Atene e quello di Salonicco nel nord del Paese.

La Grecia è uno degli investitori principali della regione Balcanica, con 2 miliardi di euro di investimenti solo in Serbia, la National Bank of Greece ha inoltre acquistato, nel 2006, il 46% della Finansbank turca, e il 99,44% della Vojvođanska Bank serba. Importanti sono gli investimenti di Piraeus Bank, Eurobank e della società di telefonia mobile Cosmote in altri Paesi della regione come la Bulgaria e la Romania. Il settore manifatturiero rappresenta il 13% del PIL, con l'industria alimentare che ne rappresenta la fetta più grande. Da notare il settore delle alte tecnologie e delle telecomunicazioni, che è in continua crescita. Altri prodotti sono i materiali per l'edilizia, il settore tessile, i macchinari e gli apparecchi elettrici. Al 10% del PIL, l'edilizia e la costruzione di infrastrutture è un altro importante pilastro dell'economia, testimoniato dai notevoli progressi in tale campo e dal boom delle Olimpiadi del 2004. L'agricoltura, al 7% del PIL, è l'ultimo settore di quelli degni di nota, e provvede all'esportazione di frutta, vino e olio d'oliva, di cui il Paese è uno dei maggiori produttori mondiali. La forza lavoro totale è di 4,9 milioni, ed è la seconda più attiva in ambito OCSE dopo la Corea del Sud. Gli immigrati sono circa un quinto della forza lavoro totale e sono principalmente impiegati nell'agricoltura e nell'edilizia.

Notevole è anche l'estrazione di carbone sotto forma di lignite, pari ad una produzione di più di 62 milioni di tonnellate nel 2007, che porta la Grecia ad essere il 16º produttore di carbone nel Mondo.

Il PIL pro capite annuo greco è il 42° più alto del mondo ed è pari a 24.260$ secondo il Fondo Monetario Internazionale, paragonabile a quello di altri Stati europei come l'Italia, la Spagna e la Francia. La Grecia è diciottesima nel mondo come indice di sviluppo umano.

Entrata nell'Eurozona

La Grecia è stata accolta nell'Unione economica e monetaria dell'Unione europea dal Consiglio europeo il 19 giugno 2000, sulla base di una serie di criteri (tasso di inflazione, deficit di bilancio, debito pubblico, tassi di interesse a lungo termine, il tasso di cambio) utilizzando il 1999 come l'anno di riferimento. Dopo una verifica commissionata dal governo di Nuova Democrazia, al governo nel 2004, l'Eurostat ha rivelato che le statistiche per il disavanzo di bilancio erano state sottostimate.

La maggior parte delle differenze erano dovuti ad una modifica temporanea delle pratiche contabili da parte del nuovo governo, come la registrazione delle spese quando il materiale militare è stato ordinato e non ricevuto. Tuttavia, grazie all'applicazione retroattiva della metodologia SEC95 (in vigore dal 2000) da Eurostat, si è potuto dimostrare che nel 1999 il deficit era pari al 3,38% del PIL, superando quindi il limite del 3%. Ciò ha portato a sostenere che la Grecia non possedesse effettivamente tutti e cinque i criteri di adesione (assunzioni simili sono state fatte anche sugli altri paesi europei come l'Italia) e che sia quindi entrata nell'Eurozona attraverso una "falsificazione" dei valori del deficit.

Nel rapporto OCSE del 2005 per la Grecia, si è chiaramente affermato che "l'impatto delle nuove regole contabili sui dati di bilancio per gli anni 1997-1999 variava di 0,7-1 punto percentuale del PIL, questo cambiamento retroattivo della metodologia è stato responsabile per il deficit del 1999 rivisto superiore al 3%". Quanto sopra ha portato il ministro greco delle Finanze a dichiarare che il deficit di bilancio del 1999 era comunque al di sotto del limite del 3% previsto in base ai calcoli effettuati con la metodologia SEC 79 in vigore al momento della domanda e che quindi i criteri fossero stati raggiunti.

La prassi contabile originale per le spese militari è stata successivamente modificata in linea con le raccomandazioni di Eurostat.

Ragionieri forensi hanno dimostrato che i dati presentati dalla Grecia a Eurostat avessero una distribuzione statistica indicativa di una avvenuta manipolazione.

Crisi finanziaria (2010-2015)

A cavallo tra il 2008 e il 2009 l'effetto della crisi globale si ripercuote fortemente sull'economia greca, palesandone una fragilità dovuta alla cattiva gestione delle finanze pubbliche soprattutto in termini di stipendi statali e pensioni, corruzione ed evasione fiscale. Per la prima volta dal 1993 l'economia greca registra un caso di recessione; le stime sul deficit 2009 attribuiscono alla Grecia un rate del 12,5% sul PIL, mentre sul finire sempre del 2009 la disoccupazione è al 9,6% e il debito pubblico al 113,4% ma con una stima 2010 del 120,8%, che porterebbe la nazione ellenica a primeggiare in Europa in quanto a debito pubblico, superando l'Italia. Alla pari con altre nazioni europee che affrontano la crisi, in base ad uno studio della Euler Hermes la Grecia prevede per il 2010 un incremento dei fallimenti delle aziende del 15%. Lo stesso primo ministro George Papandreou a fine 2009 dichiara il rischio di bancarotta, e per evitare ciò il governo è costretto a varare, all'inizio del marzo 2010, una serie di misure volte a sanare i conti pubblici, quali il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici e una riforma del sistema pensionistico, per un totale di 4,8 miliardi di euro. Nonostante ciò il governo riesce ad attrarre, nell'ottobre 2010, investimenti da parte di Cina e Qatar per diversi miliardi di dollari, e pianifica investimenti nel settore dell'energia verde, per un totale di 45 miliardi di euro. La situazione non sembra migliorare nel 2011, in quanto l'agenzia di rating Moody's taglia ulteriormente il rating della Grecia portandolo alla valutazione Caa1, cosa che costringe il governo ad effettuare nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni al fine di ottenere nuovi prestiti da parte dell'Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale. Dopo oltre 5 anni di recessione, nel 3º trimestre del 2014 l'economia greca torna a crescere dello 0,7% sul Pil

Turismo

Una percentuale importante del reddito nazionale della Grecia deriva dal turismo che rappresenta il 16% del prodotto interno lordo. Secondo le statistiche di Eurostat, la Grecia ha accolto oltre 19,5 milioni di turisti nel 2009, un dato in aumento rispetto ai 17,7 milioni del 2007.

Nel 2007, la maggioranza dei visitatori in Grecia proveniva dal continente europeo, con un totale di 12,7 milioni di turisti, mentre il maggior numero di visitatori provenienti da un'unica nazionalità sono stati quelli del Regno Unito, (2,6 milioni), seguiti da vicino dai tedeschi (2,3 milioni). Nel 2010, la regione più visitata della Grecia è stata quella della Macedonia centrale, con il 18% del flusso turistico totale (pari a 3,6 milioni di turisti), seguita dall'Attica con 2,6 milioni e dal Peloponneso con 1,8 milioni. La Grecia settentrionale è la regione geografica più visitata del paese, con 6,5 milioni di turisti, mentre la Grecia centrale è seconda con 6,3 milioni.

Nel 2010, Lonely Planet ha classificato la grecia settentrionale e la città di Salonicco come quinta miglior destinazione turistica al mondo, paragonabili ad altre città come Dubai e Montreal. Nel 2011, Santorini è stata votata come "Best Island in the world" in Travel + Leisure. La sua vicina isola di Mykonos è la quinta nella categoria europea.

23 milioni di turisti hanno visitato la Grecia per tutto il 2014, un record per il turismo greco.

Trasporti

Dal 1980, la rete stradale e ferroviaria della Grecia è stata significativamente modernizzata. Lavori importanti sono stati fatti sulla Autostrada A2, che collega la parte nord-occidentale del paese con la parte nord-orientale e il ponte Rion Antirion, il più lungo ponte sospeso con cavo in Europa (2.250 m di lunghezza), che collega il Peloponneso da Rio (7 km da Patrasso) con Antirrio in Grecia centrale.

Ulteriori importanti progetti, al 2014, in fase di completamento sono la conversione della strada nazionale 8A, che collega Atene con Patrasso e ulteriormente verso Pyrgos nel Peloponneso occidentale, in un'autostrada ammodernato tutta la sua lunghezza; l'aggiornamento delle sezioni incompiute autostradali sulla A1, che collega Atene a Salonicco e la costruzione della metropolitana di Salonicco.

L'area metropolitana di Atene, in particolare, è servita da alcune delle infrastrutture di trasporto più moderne ed efficienti d'Europa, come l'aeroporto internazionale di Atene, la rete autostradale Attiki Odos a gestione privata e la metropolitana di Atene.

La maggior parte delle isole greche e molte delle principali città del paese sono collegate principalmente per via aerea grazie alle due principali compagnie aeree greche: l'Olympic Air e l'Aegean Airlines. I collegamenti marittimi sono garantiti da aliscafi e catamarani.

Il trasporto ferroviario in Grecia riveste un ruolo di minor importanza rispetto che in molti altri paesi europei, ma anch'essi sono stati ampliati, con nuovi collegamenti suburbani, intorno ad Atene, verso il suo aeroporto, a Kiato e a Chalkida, intorno Salonicco, verso le città di Larissa e Edessa e nella zona intorno a Patrasso. È stato quindi stabilito un moderno collegamento ferroviario tra Atene e Salonicco, mentre un aggiornamento per raddoppiare le linee in molte tratte dei 2.500 km complessivi di rete è tuttora in corso. Alcune linee ferroviarie internazionali collegano le città greche con il resto d'Europa, con i Balcani e con la Turchia.

Cultura

La cultura della Grecia si è evoluta nel corso di migliaia di anni, a partire dall'epoca micenea e continuando soprattutto durante la Grecia classica, attraverso l'influenza dell'impero romano e la sua continuazione greca orientale, ovvero l'impero Romano d'Oriente o Impero Bizantino. Altre culture e nazioni, come l'impero latino, gli stati franchi, l'Impero Ottomano, la Repubblica di Venezia, la Repubblica di Genova e l'impero britannico, hanno lasciato la loro influenza sulla cultura greca moderna, anche se a seguito della guerra d'indipendenza greca è stata data vita ad un'unica entità coesa partendo da una cultura poliedrica.

Nei tempi antichi, la Grecia fu la culla della cultura occidentale. Le democrazie moderne utilizzano ancora molti istituti nati nella Grecia antica, come il governo del popolo, il processo con giuria e l'uguaglianza di ognuno davanti alla legge. Gli antichi greci furono pionieri in molti campi, tra cui la filosofia, la biologia, la geometria, la storia, philosophy, la fisica e la matematica. Introdussero importanti forme letterarie e la poesia epica e lirica, la tragedia e la commedia. Nella loro ricerca di ordine e proporzione, i Greci crearono un ideale di bellezza ha fortemente influenzato l'arte occidentale.

Scultura greca

La scultura greca è probabilmente l'aspetto più conosciuto dell'arte greca, ciò è dovuto al maggior numero dei reperti archeologici pervenuti ad oggi rispetto, ad esempio, a quelli della pittura che ha una minore resistenza dei materiali impiegati. Tuttavia, solo una piccola parte della produzione scultorea greca è giunta fino a noi. Molti dei capolavori descritti dalla letteratura antica sono ormai perduti, gravemente mutilati, o ci sono noti solo tramite copie di epoca romana. A partire dal Rinascimento, molte sculture sono inoltre state restaurate da artisti moderni, a volte alterando l'aspetto e il significato dell'opera originale.

Teatro

Il teatro nacque in Grecia. La polis di Atene, durante il periodo classico ottenne un significativo potere culturale, politico e militare e il suo centro aveva istituzionalizzato un festival chiamato Dionisie, in onore del dio Dioniso. In quel luogo emersero i tre generi teatrali: la tragedia (fine del VI secolo a.C.), la commedia (486 a.C.) e il dramma satiresco.

Durante il periodo bizantino, l'arte teatrale conobbe un periodo di decadimento. Secondo Marios Ploritis, l'unica forma che sopravvisse fu il teatro popolare (Mimos e Pantomimos), nonostante riscontrasse una certa ostilità dello stato ufficiale. In seguito, durante il periodo ottomano, il Karagiozis emerse come la principale arte teatrale popolare. La rinascita del teatro greco si è avuta nella Creta sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Tra i drammaturghi poù importanti si possono ricordare Vitsentzos Kornaros e Georgios Chortatzis.

Il moderno teatro greco è nato dopo l'indipendenza greca, nei primi anni del XIX secolo e inizialmente fu influenzato da altre correnti e dal melodramma, come il teatro italiano. Il Nobile Teatro di San Giacomo di Corfù fu il primo teatro moderno del paese e qui si rappresentò la prima opera musicale greca, il candidato parlamentare di Spyridon Xyndas (sulla base di un libretto esclusivo greco). Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, la scena teatrale di Atene fu dominata da riviste, commedie musicali, operette e notturni, e drammaturghi di rilievo inclusi Spyridon Samaras, Dionysios Lavrangas, Teofrasto Sakellaridis e altri.

Il Teatro nazionale della Grecia fu fondato nel 1880. Importanti autori comprendono: Grīgorios Xenopoulos, Nikos Kazantzakis, Pantelis Horn, Alekos Sakellarios e Iakovos Kambanelis; mentre attori noti sono: Cibele Andrianou, Marika Kotopouli, Aimilios Veakis, Orestis Makris, Katina Paxinou, Manos Katrakis e Dimitris Horn. Registi significativi includono Dimitris Rontiris, Alexis e Karolos Koun Minotis.

Filosofia

La maggior parte delle correnti filosofiche tradizionali occidentali sono nate nella Grecia del VI secolo a.C. I primi filosofi sono chiamati "presocratici", ovvero coloro che sono antecedenti a Socrate, i cui contributi segnarono una svolta nel pensiero occidentale. I presocratici vissero nella parte più occidentale della Grecia o nelle colonie orientali e solo pochi frammenti di scritti originali sono sopravvissuti e, in alcuni casi, solo una sola frase.

Una nuova stagione nella storia del pensiero folosofico è iniziata con Socrate. Come i sofisti, egli respinse interamente le speculazioni fisiche in cui i suoi predecessori avevano posto attenzione e fece dei pensieri e delle opinioni delle persone il suo punto di partenza. Molti aspetti del pensiero di Socrate sono stati uniti da Platone, che riuscì a combinarli in un'unità di un sistema globale.

Aristotele, il più importante discepolo di Platone, condivise con il suo insegnante il titolo del più grande filosofo dell'antichità. Ma mentre Platone aveva cercato di chiarire e spiegare le cose dal punto di vista sopra-sensuale delle forme, il suo allievo preferì iniziare dai fatti e dall'esperienza. Altre importati scuole filosofiche della filosofia greca furono lo stoicismo, l'epicureismo, lo scetticismo e il neoplatonismo.

Per filosofia bizantina ci si riferisce alle idee filosofiche distintive dei filosofi e studiosi dell'impero bizantino, formulate soprattutto tra l'VIII e il XV secolo. Essa è stata caratterizzata da una visione cristiana del mondo ma attingendo da idee dai testi greci di Platone, Aristotele, e degli autori neoplatonici.

In epoca moderna, Diafotismos (in greco: Διαφωτισμός, "illuminazione"), è stato il termine che ha indicato l'illuminismo greco e le sue idee filosofiche e politiche. Alcuni rappresentanti di rilievo sono stati Adamantios Korais, Rigas Feraios e Theophilos Kairi.

Gastronomia

La cucina greca vanta una plurisecolare tradizione gastronomica. Caratterizzata principalmente per il fatto di essere una cucina mediterranea, non manca però di un sostanziale apporto di cibi ricchi di grassi saturi, in quanto molto diffuso è l'uso della carne di agnello, montone e maiale. Nelle zone costiere e insulari, invece, il pesce fa parte dei piatti tradizionalmente importanti.

Nella cucina greca sono presenti principalmente prodotti freschi cucinati in vario modo. I piatti più conosciuti anche al turismo internazionale sono il moussaka, lo stifado, l'insalata greca (a base di pomodoro, cipolla, olive nere, formaggio feta e origano), la spanakopita (a base di spinaci), la tyropita, i ghemistà (pomodori e peperoni ripieni di riso, carne macinata e varie spezie), il souvlaki (uno spiedino di maiale alla brace) e il gyros.

Altri piatti piuttosto diffusi sono la skordalia (un purè di patate con noci, mandorle, aglio e olio d'oliva), lo tzatziki (yogurt, cetrioli, anice, aglio e olio d'oliva), il polpo grigliato, il formaggio feta (spesso servito con un pizzico di origano e olio d'oliva), i dolmades (involtini di riso in foglia di vite), vari legumi cucinati in vario modo, le olive (quelle di Kalamata fra le più famose al mondo), e vari formaggi regionali. L'olio di oliva, di cui la Grecia è il terzo produttore mondiale e il maggiore consumatore pro-capite al mondo è presente quasi in ogni piatto.

Alcuni piatti risalgono probabilmente all'Antica Grecia, come la zuppa di lenticchie e il pasteli, una barretta di sesamo e miele.

Molto diffusi in alcune regioni, soprattutto montane e continentali, sono le salsicce, il kokoretsi (a base di interiora di agnello allo spiedo), e varie carni alla brace.

Dessert molto famosi sono il galaktoboureko (a base di latte, uova, zucchero e pasta phyllo, anch'essa di origine greca), lo yogurt con miele e noci (spesso mangiato a colazione),[170][171] la vassilopita (mangiata a Capodanno secondo tradizione), il baklava e il kadaifi, questi ultimi due in comune con la cucina mediorientale.

Le spezie e gli aromi più usati sono l'origano, la menta, l'aglio, l'anice, le foglie di alloro, il timo, il basilico e la cannella.

Fra le bevande, il vino è sicuramente fra le più importanti, ce ne sono moltissime varietà sia di rosso che di bianco, anche se il più famoso è sicuramente il retsina, un vino bianco aromatizzato con la resina di pino e prodotto principalmente nella regione dell'Attica. Inoltre si ricorda l'ouzo (aromatizzato all'anice), il metaxa (un brandy molto famoso) e il caffè frappé, inventato in Grecia nel 1957 da Dimitrios Vakondios.

source https://it.wikipedia.org/wiki/Grecia

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