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Storia

In seguito nel paese si stanziarono Sassoni, Batavi, Frisoni e Franchi. Nell'VIII secolo i Paesi Bassi erano parte dell'Impero Carolingio fondato da Carlo Magno e nel X secolo del Sacro Romano Impero. Successivamente vi sorsero vari principati semi-indipendenti, formalmente soggetti all'Impero. In questo periodo si ebbe un evento naturale di grande importanza: il 14 dicembre 1287 una tempesta causò il crollo di una diga, allagando gran parte del territorio olandese e formando lo Zuiderzee (oggi parzialmente prosciugato e trasformato nel lago IJsselmeer) e parte del mare dei Wadden.Sottomesso da Giulio Cesare nel I secolo a.C., il sud dei Paesi Bassi costituì, con il Limes renano, la frontiera settentrionale del mondo romano fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (V secolo).

Nel XV secolo i Paesi Bassi passarono sotto il controllo diretto della famiglia imperiale degli Asburgo, ma nel XVI secolo la Riforma protestante fu accolta con favore dalla popolazione olandese nonostante fosse invisa all'imperatore Carlo V. Carlo finì per accettare la situazione, ma dopo la sua abdicazione (1556) l'intransigenza del suo erede Filippo II (re di Spagna) provocò una rivolta, che scoppiò nel 1566 nelle Fiandre e dilagò in tutto il Paese. Ad essere contestati furono soprattutto la politica accentratrice di Filippo (che aveva ridotto le autonomie locali) ed il rafforzamento dei poteri dell'Inquisizione.

Il re rispose inviando il duca d'Alba, che nel 1567 mise a morte centinaia di rivoltosi. Guglielmo d'Orange, capo della rivolta, fuggì in Germania, da cui tornò nel 1572 a scatenare una nuova insurrezione. La mediazione di Alessandro Farnese, che ripristinò le vecchie autonomie, recuperò alla Corona spagnola le province a maggioranza cattolica (il Belgio attuale); ma le province protestanti proseguirono nella lotta. Anche in virtù della bancarotta di Filippo II (1575) gli insorti proclamarono la propria indipendenza nel 1581, ma il nuovo Stato olandese, la Repubblica delle Sette Province Unite, fu riconosciuto dalla Spagna solo nel 1648, con la pace di Vestfalia e la fine della Guerra dei Trent'anni.

Il XVII secolo è considerato il secolo d'oro dei Paesi Bassi che godettero di grande prosperità. Gli olandesi, attraverso la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, fondarono numerose colonie in India, Indonesia, Africa e nelle Americhe, creando un impero commerciale che si estendeva su gran parte del globo. Tuttavia il secolo terminò con una serie di guerre che segnarono la fine dell'espansione olandese.

Il successivo XVIII secolo fu relativamente tranquillo, anche se il predominio commerciale olandese venne progressivamente soppiantato da quello inglese, fino alla Rivoluzione francese del 1789: pochi anni dopo i francesi invasero i Paesi Bassi, dove costituirono dapprima la Repubblica Batava, poi il Regno di Olanda, unendoli infine alla Francia stessa.

Il Congresso di Vienna (1814-1815) creò un grande Regno Unito dei Paesi Bassi retto da un sovrano e che comprendeva gli attuali Belgio e Paesi Bassi. restaurò lo Stato olandese, trasformandolo in monarchia. Questa situazione non durò a lungo: nel 1830 il Belgio ottenne l'indipendenza grazie all'aiuto francese.

Il Lussemburgo, legato ai Paesi Bassi in virtù di un'unione personale in quanto i due Paesi avevano il medesimo sovrano, divenne completamente indipendente nel 1890.

I Paesi Bassi proclamarono la propria neutralità in entrambe le guerre mondiali. Nella prima guerra mondiale essa venne sostanzialmente rispettata. Invece nella seconda guerra mondiale il paese fu occupato dalla Germania nazista nel corso della campagna di Francia (1940) e vi fu instaurata una amministrazione civile, il Reichskommissariat Niederlande, al cui capo fu messo il reichskommissar Arthur Seyß-Inquart. Durante l'occupazione gran parte della popolazione ebrea fu deportata nei campi di sterminio nazisti. La resistenza che si sviluppò fu assai ramificata e ben organizzata, ma gli Alleati vi fecero scarso affidamento. Nel 1942 anche il vasto impero coloniale nel Pacifico (Indonesia ed isole adiacenti) venne occupato dal Giappone. Nel settembre 1944 gli Alleati, liberati Francia e Belgio, si fermarono ai confini dei Paesi Bassi dopo il fallimento dell'audace operazione Market-Garden. L'inverno successivo fu caratterizzato da una grave carestia, ed il Paese fu liberato solo nel maggio 1945.

Nel 1948 i Paesi Bassi formarono l'unione doganale del Benelux con Belgio e Lussemburgo, e a partire dal 1949 rinunciarono a gran parte del loro impero coloniale. Grazie anche agli aiuti statunitensi del Piano Marshall, la perdita delle colonie non portò a difficoltà economiche, anzi l'economia olandese attraversò una fase di rapida crescita.

Nel 1954 si interruppe anche il dominio coloniale dei Paesi Bassi su Suriname e Curaçao che, assieme alle sue dipendenze, avrebbe in seguito assunto il nome di Antille Olandesi. Entrambi divennero parti di un regno federale, ottenendo autonomia negli affari interni. Nel 1975 il Suriname lasciò il Regno dei Paesi Bassi e divenne una repubblica totalmente indipendente. Nel 1986 Aruba, fino ad allora parte delle Antille, ottenne lo status di nazione staccandosi dalle Antille Olandesi, ma restando parte del Regno. Il 10 ottobre 2010, in seguito a referendum, vi fu un'ulteriore evoluzione: le restanti Antille Olandesi si divisero e le cosiddette isole BES (Bonaire, Saba, Sint Eustatius) diventarono comuni a statuto speciale dei Paesi Bassi, mentre Curaçao e Sint Maarten ottennero lo status di nazioni costitutive del Regno.

A partire dal secondo dopoguerra la politica estera olandese è dominata dall'impegno a creare o rafforzare le istituzioni internazionali di cui fa parte, come l'ONU, la NATO e l'Unione europea.

Source: https://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_Bassi